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GLI spagnoli del Bbva, sconfitti nella corsa al controllo della Bnl, escono di scena con una ricca plusvalenza.

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Adesso otterremo oltre 1.300 milioni di euro per la vendita con una plusvalenza superiore a 600 milioni di euro». Il portavoce di portavoce di Bbva ha aggiunto che vendere la partecipazione nella Bnl risponde ad una «disciplina di creazione di valore». Riferendosi alla prima fase della partecipazione il portavoce della banca sottolinea: «A quel prezzo non ci tornavano i conti. Il Bbva ha una stretta disciplina nel decidere le operazioni di crescita non organica: ogni acquisto deve generare valore dal primo momento». Il Bbva ha annunciato venerdì scorso che se si conferma l'offerta di Bnp Paribas sul 100% delle azioni Bnl venderà la sua partecipazione nella banca italiana. Quando la banca spagnola ha lanciato la sua prima offerta nel marzo 2005 il prezzo per azione Bnl era di 2,52 euro, mentre Bnp Paribas lancerà un'offerta pubblica di acquisto totalitaria al prezzo di 2,925 euro per azione. Adesso la vicenda Bnl passa al vaglio dei mercati e delle authority che (in alcuni casi per la prima volta) si trovano a dover esprimere una valutazione sull'operazione. Molto attesa, quindi, l'apertura delle contrattazioni di oggi per misurare sull'andamento dei titoli coinvolti l'effetto della novità, con la Bnl che, prima dell'uscita allo scoperto dei francesi, aveva chiuso la settimana con un progresso dello 0,70% a 2,962 euro. Ma ancor più carico di contenuti il lavorio congiunto (e senza precedenti) che dovrà precedere il verdetto delle autorità di controllo Il lancio dell'opa totalitaria sulla banca romana è infatti subordinata all'ok di tutte le autorità di vigilanza: la Banca d'Italia aveva ricevuto notifica dell'operazione già giovedì mattina, mentre, in ossequio alla legge sulla tutela del risparmio, analoga notifica è in via di recapito anche all'autorità Antitrust che, per la prima volta nella sua storia, si troverà a dover giudicare sotto il profilo della concorrenza la validità dell'acquisizione. Alla Banca d'Italia e, in particolare al neo Governatore Mario Draghi, astenutosi nella fase conclusiva della bocciatura dell'opa Unipol, spetterà invece di verificare la stabilità finanziaria del matrimonio Bnp-Bnl, lavorando comunque fianco a fianco con il Presidente dell'Antitrust Antonio Catricalà. Le due authority dovranno emanare l'atto congiunto di approvazione entro sessanta giorni dalla notifica. Intanto dopo la quasi totale disponibilità all'adesione da parte dell'azionariato, incassata in questi due giorni, i francesi di Bnp Paribas hanno incassato ieri il sostanziale via libera da parte delle organizzazioni sindacali dell'istituto di credito romano. L'offerta - secondo i sindacati (Coordinamento Nazionale Dircredito, Fiba/Cisl, Fisac/Cgil, Uilca) appare «sulla carta, una interessante opportunità di dare stabilità alla Bnl, anche se - precisano - una valutazione specifica potrà essere data solo quando verranno esposti i progetti industriali ed emergeranno le volontà e modalità di sviluppo della Bnl nel territorio nazionale».

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