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Confcommercio, via al rinnovo

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Billè offre la disponibilità a rientrare, ma l'organizzazione non risponde

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Lo ha sancito il Parlamentino della confederazione dei commercianti, circa 140 componenti, che si è riunito ieri per approvare il bilancio preventivo 2006 e, soprattutto, per includervi, facendolo scomparire, il cosiddetto Fondo del presidente, quasi 15 milioni di euro che andranno a rimpinguare le casse delle Ascom territoriali. L'assemblea generale del 10 febbraio eleggerà il successore di Sergio Billè, affondato proprio sul fondo del presidente e i rapporti con Stefano Ricucci. Ieri l'ex presidente ha tentato di recuperare il rapporto con l'associazione, inviando ai dirigenti una lettera con l'offerta a «riprendere insieme il cammino interrotto», dopo una sospensione «per tirare un attimo il fiato». Ma la risposta dell'assemblea è stata fredda. Via libera, invece, e all'unanimità, al bilancio «del nuovo corso» che ammonta a 52,2 milioni di euro, con rilevanti modifiche statutarie varate in tempi di record e data anticipata (assemblea generale il 10 febbraio) per l'elezione del successore di Billè, rispetto al termine di scadenza del 31 marzo. Non solo. Tra le nuove modifiche allo Statuto figurano anche nuove norme per la sfiducia del presidente: «Di fronte al rischio che per cavilli giuridici Billè possa tornare - ha detto qualche consigliere - la regola può essere realisticamente usata». Sancita anche l'incompatibilità del presidente con qualsiasi incarico di tipo politico. «Ogni azione è stata condotta in assoluta trasparenza e diretta sempre alla patrimonializzazione della Confederazione», ha scritto comunque Billè nella sua lettera, letta da Carlo Sangalli. Billè, che mantiene tuttora la carica di presidente della Fipe, ha fatto cenno alla quantità di attacchi che, concentrati sulla Confederazione in particolare sulla sua persona, rischiavano di azzerare un percorso straordinario fatto da Confcommercio. «La Confcommercio non è un Grand Hotel dotato di porte girevoli», è stato il commento del presidente dell'Ascom Roma e Lazio, Cesare Pambianchi. Lo stesso che, al termine della lettura della lettera, ha detto agli altri consiglieri: «il capitolo Billè è archiviato, adesso parliamo d'altro».

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