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Esuberi Fiat, il governo incontra l'azienda

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E soprattutto purchè non si trovi al prezzo di far pagare tutto allo Stato, nè a quello di «disapplicare una legge» come la riforma delle pensioni. «Se le richieste sono queste la risposta sarà negativa». Così il ministro del Welfare, Roberto Maroni, è intervenuto sulla vicenda Fiat, in vista dell'incontro di domani con l'amministratore delegato della compagnia automobilistica, Sergio Marchionne. Il Lingotto negli scorsi giorni aveva, infatti, annunciato ai sindacati la possibilità non remota di inviare oltre mille lettere di licenziamento per i lavoratori in esubero. Solo un intervento del governo per consentire la cosiddetta mobilità lunga avrebbe potuto evitare l'avvio dei tagli occupazionali. L'esecutivo si era dichiarato disposto a intervenire. Ma solo per accelerare un qualunque intervento legislativo ad hoc e non per di tipo finanziario. Il tema sarà affrontato nel vertice di lunedì. «L'importante - ha affermato Maroni - è che da qui a lunedì il vertice Fiat si chiarisca le idee». In questi ultimi giorni «ho sentito affermazioni un pò confuse - ha aggiunto il ministro - prima viene chiesta la mobilità e poi si dice che non è risolutiva per la Fiat. Non ho ben capito quali siano le richieste dell'azienda». All'incontro di lunedì Maroni andrà comunque con «lo spirito di trovare una soluzione equa che non crei privilegi ad alcuni lavoratori rispetto ad altri e sia sostenibile finanziariamente, cioè sia in carico alle aziende a cui vanno i benefici. Non c'è altro modo per me».

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