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Mieli: «Dimissioni se vinceva Ricucci»

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Mieli lo ha detto in un intervista che esce oggi su Vanity Fair nella quale il direttore afferma di «non essersi mai pentito di essere tornato per la seconda volta a dirigere il Corriere, ma nei giorni in cui Ricucci stava tentando la scalata al quotidiano, ho patito un pò di insonnia». Mieli ha aggiunto: «Se Ricucci avesse preso la maggioranza del giornale mi sarei dimesso». In quelle settimane, ricorda Mieli, «Ho patito un pò d'insonnia. Era luglio e ricordo quattro lunedì di seguito in cui i miei informatori mi annunciavano: «Guarda che è sicuro, venerdì Ricucci lancia l'offerta pubblica di acquist». Il direttore conferma: «Dormivo poco soprattutto perchè erano i giorni che precedevano il passaggio al full color e al cambio di formato, evento che temevo per l'impatto sui lettori. Mi prefiguravo che le due cose sarebbero successe insieme e che sarebbe stato il big bang». Circolavano battute del tipo: Anna Falchi che viene a dare ordini in Via Solferino? «Vero», conferma Mieli, «E non erano divertenti. Se Ricucci avesse preso la maggioranza del giornale mi sarei dimesso. Ero solo in dubbio sui tempi. Se fosse successo dopo il cambio di formato, non me la sarei sentita di abbandonare la nave nel mezzo della tempesta e starei scrivendo la lettera di dimissioni adesso invece di rilasciare questa intervista. Non ci vedevo chiaro e un direttore deve avere un rapporto fluido con la società». Quanto alla domanda se alle prossime politiche vincerà Prodi o Berlusconi: «È possibile - risponde - che il ciclo berlusconiano giunga a termine».

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