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Tute blu e imprese lontane sugli aumenti

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Un rush finale che, considerate le distanze che ancora dividono imprese e sindacati sull'entità degli aumenti richiesti si presenta però tutt'altro che facile. Intanto, però, sul secondo tavolo della trattativa, quello che affronta i temi dell'apprendistato e del mercato del lavoro, si profila l'ipotesi di un difficile scambio precarietà-flessibilità. I sindacati hanno infatti proposto un tetto del 15% (per sito produttivo) per i contratti atipici offrendo la possibilità di un maggior ricorso all'orario plurisettimanale, oggi limitato per contratto ad accordi con le Rsu o alla stagionalità produttiva. Uno scambio che vede scettica la Fiom, che lo definisce «fasullo» e che accusa le aziende di voler invece «avere mano libera sull'orario di lavoro». Più disponibili invece Film e Uilm. Un no è comunque arrivato anche da Federmeccanica all'ipotesi di tetto per i contratti atipici: «Non si può fare, hanno infatti risposto le imprese perchè lo impedisce la legge 30. Sono invece bastate poco più di due ore per consentire ai sindacati di ribadire le loro richieste economiche: 105 euro di aumento e 25 euro in più per i lavoratori che non hanno l'integrativo aziendale. Richieste cui Federmeccanica darà probabilmente una prima risposta oggi nel secondo incontro fissato stamattina. Abbiamo iniziato questo tentativo di affondo finale - ha detto il direttore generale di Federmeccanica Roberto Santarelli - proviamo a fare questo contratto, consapevoli di quanto sia ampia la distanza tra le richieste e la disponibilità. Il clima è costruttivo, ma da parte sindacale non vedo segni tangibili di modifica delle richieste. Già oggi, intanto, si potranno raccogliere le reazioni sindacali alle controproposte delle imprese.

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