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Al lavoro il sabato, sindacati subito in trincea

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Il Governo, invece, si chiama fuori dalla partita con il ministro del Welfare, Roberto Maroni, che dice: «Si tratta di una materia contrattuale, bisogna sentire il parere del sindacato». L'idea di lavorare anche il sabato per aumentare la produttività delle imprese è stata lanciata dal vicepresidente di Confindustria Alberto Bombassei, che ha sottolineato l'importanza di una flessibile organizzazione delle aziende in relazione all'andamento della domanda del mercato. Una ricerca condotta dalla Cgia di Mestre, però, ha rivelato che un dipendente su tre già oggi lavora il sabato: su un totale di 8.264.400 addetti che lavorano nel settore dell'industria e dei servizi, ben 2.840.200 già oggi lavorano al sabato. «Il Governo non ha competenza in merito, la questione è seria e va affrontata con una intesa tra le parti», ha sottolineato Maroni. Ironica, invece, la reazione del segretario confederale della Cisl, Raffaele Bonanni, che liquida la proposta di Bombassei con un battuta. «Che dire invece se raddoppiassimo gli stipendi ai lavoratori? - dice - Scherzi a parte il problema è molto serio e riguarda le flessibilità che non sono sostenute nè da tutele in più, nè da salario in più». Secondo il sottosegretario al Lavoro, Maurizio Sacconi, «il sindacato dovrebbe raccogliere la proposta di confronto». Prosegue intanto la vertenza sul contratto dei metalmeccanici. Dal 13 dicembre partirà una trattativa non stop, ma i sindacati hanno già proclamato altre 4 ore di sciopero (oltre alle 42 già effettuate finora).

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