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di FILIPPO CALERI IL GRUPPO Astaldi tenta il bis con le ferrovie venezuelane.

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Ma le prospettive che lo stesso sia ben accolto dai vertici venezuelani sono alte. Grazie alla diplomazia italiana, infatti, ieri è stata siglata una lettera di intenti a favore delle futura definizione del contratto fra il ministro delle Infrastrutture della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Ramon Alfonso Carrizales Rengifo, e il sottosegretario di Stato agli Affari Esteri italiano, Giampaolo Bettamio. Si tratta di un accordo chiuso nell'ambito di un più ampio programma per la cooperazione economica, industriale e finanziaria nel settore delle infrastrutture e dello sviluppo del paese sudamericano. Se il progetto e l'offerta passeranno il vaglio dei tecnici governativi del Venezuela, la Astaldi, con il raggruppamento di imprese di cui fa parte con una quota del 33,33%, potrebbe entro tre mesi, arrivare alla firma di un contratto definitivo con la Iafe (l'Istituto Autonomo delle Ferrovie del Venezuela) Le tre tratte ferroviarie interessate dall'accordo - si legge nella nota che ieri ha emanato la società italiana - sono la Charallave Norte-La Encrucijada, La Encrucijada-San Fernando de Apure, e la Chaguaramas-Cabruta. Le tre linee ferroviarie si estendono per un totale di circa 560 chilometri. Lo schema di accordo è analogo a quello previsto per il progetto ferroviario Puerto Cabello-la Encrucijada già in avanzato corso di realizzazione da parte dello stesso raggruppamento di aziende di costruzione. La notizia della possibilità che nei primi mesi del 2006 entri nel portafoglio di Astaldi una commessa così importante dal punto di vista economico ha premiato il titolo della società a Piazza Affari. Le azioni dell'impresa di grandi costruzioni hanno ingranato la marcia e a fine della giornata di contrattazioni il titolo ha messo a segno un rialzo del 4,59%, arrivando a quota 5,08 euro.

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