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Contratti, le tute blu spingono per l'intesa

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È questa la strategia delle segreterie di Fim, Fiom e Uilm, che ieri nel corso di un'assemblea unitaria a Milano hanno proposto nuove iniziative di lotta, con una manifestazione nazionale il 2 dicembre a Roma e relativo sciopero di 8 ore, che porteranno così le ore di sciopero effettuate quest'anno a un totale di 42, pari a una settimana lavorativa. La volontà ribadita fra i tre leader sindacali è di restare uniti fino alla firma, pur nell'ambito delle diversità tra le tre federazioni. Unitaria è la piattaforma, con una richiesta economica di 105 euro più 25 assorbibili dalla contrattazione aziendale, e unanime è il giudizio sulla controproposta padronale. «Se qualcuno pensa che si possa chiudere tra 70 e 80 euro - ha commentato il segretario Fiom Gianni Rinaldini - se lo tolga dalla testa», mentre Giorgio Caprioli della Fim i ha definito «troppo stretto il perimetro di 75 euro». Antonino Regazzi (Uilm) poi, rispolverando l«'esperienza del passato», ha assicurato che questa «dimostra che gli accordi si sono sempre chiusi più vicini alle nostre richieste che alle proposte di Federmeccanica». La trattativa sembra dunque a un punto decisivo, dato che i sindacati hanno rispolverato l'arma della manifestazione nazionale, che, in passato, ha sempre portato alla firma di un accordo. «I tempi stanno scadendo», ha avvertito Ragazzi, che ha minacciato, in caso di mancato accordo, uno «scontro ancor più duro», mentre Rinaldini ha detto che bisogna chiudere la trattativa «prima delle elezioni».

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