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Alitalia, si allarga il consorzio di garanzia

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Salgono a 12 le banche impegnate nell'aumento di capitale. Ma il titolo crolla in Borsa (-10,6%)

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Il ribasso è legato al valore delle nuove azioni (oltre 1,257 miliardi) che saranno emesse a 0,8 euro ciascuna con un rapporto di 13 titoli ogni due vecchie azioni o 60 obbligazioni a un livello di 5,2 euro; appunto la soglia verso la quale il mercato si è mosso. Per regolare gli scambi, Borsa Italiana ha disposto che lunedì sarà inibita l'immissione di proposte di negoziazione senza limite di prezzo sulle azioni ordinarie Alitalia. Stesso trattamento, fino al 24 novembre, per i diritti di opzione sulle azioni della compagnia. Una volta concluso l'aumento di capitale, comunque, Alitalia «dovrà camminare con le sue gambe», ha ribadito ieri il ministro del Welfare Roberto Maroni, visto che il Governo «ha fatto tutto ciò che poteva». Ma per il Sult si preannuncia «un disastro annunciato». Da un lato, l'azionista Tesoro (che oggi ha il 62,3%) garantirà 489,2 milioni di euro e cederà sul mercato, con un collocamento riservato a investitori istituzionali, i diritti che, per diluire la sua partecipazione e scendere sotto il 50%, non intende esercitare. Dall'altro, ci saranno dodici banche a formare il consorzio che garantirà i restanti 516,8 milioni di euro. Con Deutsche Bank che si è assunta l'impegno al 40,4% per circa 200 milioni di euro, ci saranno Banca Caboto (Intesa) al 19,3% per circa 100 milioni, Unicredit Banca Mobiliare, Societè Generale, Morgan Stanley, Lehman Brothers (Europa), Banca IMI (San Paolo) ciascuna al 4,8% per circa 25 milioni, CSFB (Europa) al 3,9%, Nomura al 3,9%, al Calyon 2,9%, MCC (Capitalia) al 3,9%, Banca Akros (BPM) al 1,5%. Dopo questo altro tassello, la società di revisione Deloitte & Touche ha dato il via libera alla semestrale di Alitalia mettendo il sigillo sulla continuità aziendale. Intanto, Fintecna ha sottoscritto un aumento di capitale di Alitalia Servizi pari a 92 milioni di euro fissando la propria partecipazione a circa il 49% ed ha ottenuto in usufrutto un ulteriore 2% da Alitalia. Un'operazione che per il Sult vuol dire «ulteriore espulsione dei 10.000 lavoratori di Alitalia Servizi e ricadute su tutti i dipendenti del Gruppo Alitalia e dei lavoratori dell'indotto». L'Ugl considera «un grosso errore pensare di coinvolgere i lavoratori ed i loro rappresentanti soltanto sul tema dei sacrifici», ha osservato il segretario nazionale dell'Ugl trasporto aereo, Roberto Pannella, dopo la mancata convocazione dei sindacati.

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