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ARTIGIANI

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Scelte non velleitarie e teoriche, più concentrate sullo sviluppo e meno sui precetti. Politiche più decise per proteggere il mercato italiano dalla concorrenza di quelli non trasparenti, che non rispettano le elementari norme di tutela del lavoro e dei diritti. È questo il primo dei punti che costituiscono il carnet delle richieste avanzate dal presidente della Cna, Ivan Malavasi, aprendo i lavori dell'assemblea nazionale della Confederazione. Un appuntamento particolare, a cui ha partecipato il mondo politico e sindacale, visto che quest'anno la Cna compie 60 anni. Secondo Malavasi serve uno Stato moderno, che vuol dire «Stato meno invasivo ma più efficiente»; un risultato che, è stato ricordato, si è dimostrato possibile ad esempio nelle Camere di Commercio con l'assunzione di più responsabilità da parte delle forze sociali. Al terzo posto la Cna pone la necessità di avere una giustizia più celere e più certa, incentivando forme alternative; due caratteristiche indispensabili per l'esercizio di una «credibile e autonoma» funzione giurisdizionale. Su un altro punto la confederazione non ha dubbi: occorre una reale coesione sociale a favore della legalità contro la criminalità organizzata e, quindi, contro il lavoro nero. E, nella ricetta, non manca l'accenno al federalismo che deve essere «efficace, meno costoso e più valutabile». Sul fronte del lavoro, poi, la richiesta della Cna riguarda misure a sostegno della flessibilità e dell' inclusione sociale, ma anche misure di sostegno (riforma degli ammortizzatori sociali) e uno stato sociale chiamato a sostenere lo sviluppo.

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