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Poste, arrivano gli scioperi contro i tagli di Sarmi

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Da lunedì i portalettere bloccano gli straordinari. I sindacati minacciano la protesta dell'intera categoria

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I sindacati minacciano lo sciopero nazionale della categoria e puntano l'indice contro l'amministratore delegato dell'azienda, Massimo Sarmi, accusato di voler procedere a nuovi tagli occupazionali invece di pensare al rilancio dei settori chiave dell'azienda. Secondo i sindacati per effetto del piano industriale 2006-2008, si rischiano 9 mila esuberi. Con la riorganizzazione del recapito si prevedono circa 6 mila eccedenze tra i portalettere, mentre altre 3 mila uscite potrebbero essere causate dalla chiusura dei centri di raccolta postale. Tutto questo mentre da due anni i lavoratori sono in attesa del piano di riorganizzazione del settore recapito, più volte annunciato dai vertici della società ma mai presentato. Sarmi ha replicato che «non si può ragionare pensando solo all'area della corrispondenza. Eventuali eccedenze potranno essere riassorbite con il ricorso alla mobilità all'interno del gruppo». Una spiegazione che non soddisfa i sindacati. «Ma quale mobilità aziendale - sbotta il segretario generale della Cisl-Poste, Mario Petitto - nel Gruppo tutti i settori sono saturi e quindi non esistono soluzioni indolore». Negli ultimi dieci anni la ristrutturazione del gruppo è costata enormi sacrifici in termini di posti di lavoro. «Dal 1994 a oggi siamo passati da 220 mila a 150 mila dipendenti - sottolinea Petitto - Adesso basta, chiediamo a Sarmi di recuperare il dialogo con i lavoratori e soprattutto di valorizzare la risorsa più importante che Poste possiede, cioè la rete di corrispondenza». In che modo? Il mestiere del postino deve evolversi in linea con le nuove esigenze del mercato. «La borsa dei portalettere è sempre meno piena di corrispondenza privata e commerciale - spiega Petitto - Bisogna portare nelle case degli italiani nuovi servizi, da quelli finanziari a quelli sanitari: da due anni attendiamo il piano di riorganizzazione del settore recapito, senza ancora alcun segnale». A partire da lunedì prossimo partirà un'ondata di scioperi degli straordinari indetta per l'area recapiti, un settore che riguarda 40 mila portalettere. «Ma se non riceveremo una risposta dall'azienda - sottolinea Petitto - si arriverà allo sciopero nazionale della categoria». Rincara la dose il segretario generale di Slc-Cgil, Emilio Miceli: l'allarme sugli esuberi nasconde «un tentativo neanche troppo velato di negare il diritto al lavoro di tanti lavoratori precari che hanno visto riconosciuti i propri diritti da sentenze della magistratura». A giudizio di Miceli, che ricorda come a luglio l'azienda non prevedesse alcun esubero, «Sarmi farebbe bene a chiarire al tavolo sindacale, l'entità degli ipotetici esuberi e le soluzioni che l'azienda ritiene di dover proporre».

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