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Fed, entra Bernanke e non si cambia

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Bernanke. Sostituisce Alan Greenspan, l'uomo che per venti anni ha guidato la politica monetaria americana. Il nuovo governatore è stato scelto da George W. Bush nel segno della continuità con il predecessore e terrà ferma la barra sulla stessa rotta tracciata negli anni scorsi. Con una sola differenza, affermano fonti a lui vicine, quella per cui Bernanke avrebbe come obiettivo prioritario quello di combattere a oltanza l'inflazione più che la stabilità complessiva del sistema economico. La Fed, dunque, con il nuovo timoniere sarà pronta a seguire la poltica dei rialzi dei tassi di interesse cominciata da Greenspan proprio per contrastare l'aumento del livello innescato dal caro petrolio. Bernanke ha un'impronta decisamente accademica. Ha, infatti, insegnato ad Harvard, al prestigioso Mit di Boston e infine a Princeton, prima di approdare al board della Federal Reserve e poi presiedere il pool di economisti della Casa Bianca. Chi lo conosce vede proprio nel suo essere un accademico puro la principale discontinuità con i suoi predecessori, più a loro agio a Wall Street che fra i libri. Originario della Georgia, dove è nato nel dicembre del 1953, Bernanke si è laureato in economia ad Harvard nel 1975, per poi conseguire un Ph.D nel 1979 al Massachusetts Institute of Technology. Da Boston Bernanke, oggi sposato e padre di due figli, si è poi trasferito a Princeton, nel New Jersey, dove nel 1985 ha iniziato una carriera universitaria culminata nella presidenza del dipartimento economico del prestigioso ateneo. Esperto di economia monetaria fra i più riconosciuti a livello internazionale, Bernanke è anche un grande appassionato di storia economica e in particolare della Grande Depressione. Una nomina nel segno della continuità, la sua, che dovrebbe essere apprezzata dai mercati, preoccupati per la successione del Grande Timoniere della politica monetaria americana degli ultimi vent'anni. Come membro del Federal Open Market Committee, Bernanke ha votato le decisioni sui tassi d'interesse mantenendosi sempre in linea con la maggioranza. Ma da Greenspan si distinguerà - dice chi lo ha conosciuto - per una policy attenta più al conseguimento di obiettivi inflazionistici che alla stabilità economica complessiva. Una tendenza emersa anche durante i suoi quasi tre anni passati al board dei governatori della Fed, dove è approdato nel 2002, che farà piacere ai mercati per la chiarezza strategica, ma che potrebbe comportare un maggior rigore rispetto a Greenspan quando l'economia attraverserà fasi espansive, specie se sulla scia di bolle speculative. Risale allo scorso giugno l'investitura politica, da parte di George W. Bush, a presidente del Council of Economic Advisers, l'organismo di analisti e consulenti economici della Casa Bianca. Le cronache finanziarie lo definiscono repubblicano sì, ma molto moderato, sicuramente gradito anche ai Democratici, di ottime credenziali, diretto ma gentile nei modi, e di carattere leggermente introverso.

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