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Piano industriale in vista ma ora servono 550 milioni

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Venerdì prossimo, infatti, il consiglio di ammministrazione si riunirà per il varo del nuovo piano industriale, vitale per ottenere l'adesione completa delle due banche impegnate nella ricapitalizzazione della compagnia, Banca Intesa e Deutsche Bank. Così resta una settimana ai manager di via della Magliana per trovare le soluzioni necessarie a tappare il buco di bilancio creato in gran parte dal rincaro del petrolio. Le idee non sembrano mancare e dalle operazioni di efficienza interna Alitalia conta di recuperar 370 milioni di euro. Si tratta di un nuovo rialzo della sovrattassa carburante, della cancellazione di rotte improduttive, di ulteriori interventi sugli acquisti a cui si aggiungerebbero i benefici derivanti dal decreto sugli sgravi nel settore aereo. Restano da reperire 180 milioni. E ieri i sindacati hanno percepito, nell'incontro che hanno avuto con l'ad Giancarlo Cimoli, che alla fine toccherà a loro mettere mano al portafoglio. Le organizzazioni sindacali hanno già opposto un no a priori a qualunque nuovo sacrificio. Non è stata però rottura totale. È sul nuovo business plan, però, che si gioca la partita. Le banche lo aspettano per decidere. Anche se le aperture non sono mancate. «La nostra decisione non potrà che essere basata sul piano industriale» è tornato a ripetere ieri l'ad di Intesa, Corrado Passera, rispondendo alle indiscrezioni su un possibile minore impegno nell'operazione.

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