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Ifil in utile con Fiat e Rinascente

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La società presieduta da Gianluigi Gabetti ha archiviato il semestre con un utile consolidato di 624,1 milioni di euro contro la perdita di 89,1 milioni di euro registratata nell'analogo periodo del 2004. Il bilancio presentato ieri ha messo in evidenza anche una notevole riserva di liquidità per effettuare nuove acquisizioni. Dopo l'investimento da 576 milioni di euro in azioni ordinarie Fiat, che ha consentito all'Ifil di mantenere, dopo la conversione del prestito delle banche, il 30,06% del capitale del Lingotto, la finanziaria ha ancora in cassa 352 milioni di euro (930 milioni a fine giugno). Una massa di mezzi finanziari che consentiranno al gruppo di continuare la sua strategia di investimenti, come ha ribadito di recente Gabetti. Smentita, invece, in modo categorico, l'ipotesi riportata dalla stampa che sia allo studio un'operazione di equity swap, analoga a quella effettuata sulla Fiat, per salire fino al 10% attraverso l'acquisto di azioni privilegiate nel Sanpaolo Imi. Nell'istituto torinese l'Ifil detiene il 4,9% del capitale complessivo e il 6,3% di quello ordinario. L'ultimo intervento nella banca guidata da Enrico Salza risale ai mesi di marzo e aprile di quest'anno, quando la finanziaria del gruppo Agnelli ha acquistato l'1,54% del capitale ordinario dell'istituto torinese con un investimento totale di 263,5 milioni di euro. Archiviato un semestre positivo, i vertici della finanziaria torinese, prevedono di chiudere l'intero esercizio del 2005 «con risultati patrimoniali, economici e finanziari in forte crescita rispetto a quelli del 2004». E buoni risultati prevede anche la capogruppo Ifil spa per la quale si prevede un utile dell'esercizio in corso «significativamente superiore» a quello dell'anno precedente, quando era stato pari a 80,2 milioni di euro. Il patrimonio netto consolidato del gruppo al 30 giugno ammonta a 4.628,7 milioni di euro, in crescita di 835,8 milioni rispetto al saldo di fine 2004 (3.792,9 milioni). Mentre a livello della sola capogruppo Ifil Spa i primi sei mesi del 2005 hanno fatto registrare un utile di 29,4 milioni di euro, in crescita (+9,3%) rispetto all'utile dell'analogo periodo del 2004 (26,9 milioni di euro). Oltre alla Fiat, l'Ifil ha nel suo portafoglio di partecipazioni il gruppo Sequana Capital (di cui detiene il 52,96%), il gruppo turistico Alpitour (100%) e la Juventus (60%). Se i conti sono in ordine in casa Ifil, qualche problema a Torino arriva dalla produzione automobilistica. È infatti partito un nuovo ricorso alla cassa integrazione per i lavoratori degli stabilimenti di Mirafiori e di Cassino. Nel primo si fermeranno gli addetti alla produzione della Multipla dal 24 ottobre al 6 novembre e per una settimana gli addetti alle linee della Llancia thesys e dell'Alfa 166. Stesso periodo per gli addetti alla produzione della Stilo a Cassino

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