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Caputi lascia Sviluppo Italia e sbatte la porta

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Ritardi nella gestione e pressioni politiche alla base della scelta. È già toto-nomine sul successore

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Massimo Caputi ha già deciso di lasciare la guida di Sviluppo Italia, l'Agenzia per lo sviluppo economico delle imprese, di cui è stato amministratore delegato per tre anni. L'assemblea (che potrebbe a questo punto slittare ad altra data) si limiterà a ratificare la sua scelta di non voler prolungare l'incarico, neanche come presidente. Ma perché questa uscita anticipata. Il mandato di Caputi sarebbe scaduto dopo l'assemblea per l'approvazione del bilancio 2004, già più volte rinviata. Proprio questi continui ritardi nella gestione sembrano avere infastidito molto Caputi, senza considerare il fatto che in questi ultimi mesi ci sono state forti pressioni esterne su un incarico che fa gola a molti. Ancora incerto il nome del successore: il più accreditato aspirante è Ferruccio Ferranti, amministratore delegato di Consip e vicino ad An, anche se la sua nomina potrebbe essere ostacolata dalla eventuale riconferma dell'attuale presidente di Sviluppo Italia, Stefano Gaggioli, che secondo voci sarebbe sostenuto proprio da Gianfranco Fini. In lizza anche Mario Garraffo (Assitalia) e Roberto Spingardi, direttore delle relazioni esterne di Aeroporti di Roma Il successore di Caputi erediterà una società che in tre anni ha vissuto mutazioni ed evoluzioni continue, da quel febbraio 2002 quando Caputi fu segnalato all'allora Ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, che lo scelse per traghettare la società per l'intervento al Sud in una moderna agenzia di Sviluppo. Caputi tornerà ad occuparsi a tempo pieno di Fimit, società di gestione di fondi immobiliari che fa capo a Mcc (gruppo Capitalia), dove è amministratore delegato (è anche consigliere d'amministrazione di Acea e Monte dei Paschi di Siena). «È stato molto faticoso far nascere anche in Italia un'Agenzia di sviluppo sul modello delle più evolute esperienze europee con l'obiettivo prioritario di attrarre investimenti esteri nel Paese - dichiara Caputi - E oggi possiamo dire che il risultato è stato raggiunto e chiunque arrivi, erediterà una società risanata con una chiara politica di indirizzo e sviluppo». Sviluppo Italia, sotto la gestione di Caputi, si è impegnata a inserire il tema attrazione degli investimenti al centro dell'agenda politica del Governo attraverso il "Patto per l'Italia", gli indirizzi programmatici contenuti nel Dpef 2003/2006, il varo del Contratto di Localizzazione, lo strumento dedicato in modo specifico all'attrazione degli investimenti esteri. Molto importante è stata la nascita di Investinitaly in collaborazione con l'Ice per la promozione delle opportunità localizzative dell'Italia nei mercati internazionali. E ancora la legge 80/2005 che prevede la costituzione del Comitato attrazione investimenti in ambito Cipe.

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