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Pesca, riforma in dirittura d'arrivo

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È quanto la Commissione e le presidenza europea puntano ad approvare già nel corso di questa settimana. Per ora è iniziato il conto alla rovescia per trovare l'accordo politico tra i paesi membri: il primo compromesso sulla proposta, inviato informalmente alle delegazioni in vista della sessione ministeriale, è considerato ancora insufficiente da alcuni partner e in particolare dall'Italia. Sono tre in particolare in punti della discordia. Il primo dei quali, e forse il maggiore, riguarda il futuro della pesca tradizionale come il rossetto, presente soprattutto nell'Adriatico, il bianchetto, abbondante soprattutto in Puglia e il latterino che si pesca di prevalenza nella Laguna Veneta. L'altra tematica ancora aperta per l'Italia riguarda la dimensione minima del nasello e delle sardine, oltre al problema della data di entrata in vigore della nuova dimensione delle maglie. Su queste questioni, secondo gli addetti ai lavori a Bruxelles, l'Italia darà battaglia. I lavori del consiglio dei ministri dell'agricoltura e della pesca dell'Ue inizieranno oggi a Bruxelles con la trattativa sulla riforma dello zucchero, e solo domani partirà ufficialmente il negoziato sul Mediterraneo. Nella capitale europea, saranno per questo presenti, il ministro per le politiche agricole e forestali Gianni Alemanno e il sottosegretario con delega alla pesca Paolo Scarpa Bonazza. Sulla riforma del Mediterraneo l'Italia sarà in prima linea nelle trattative. Di fatto, con 16 mila imbarcazioni che operano per il 90% nel Mare Nostrum, quella italiana è la prima flotta del Mediterraneo che garantisce 40 mila posti di lavoro diretti, per le catture del pesce, senza contare l'indotto.

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