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Dal cda del gruppo bolognese arriva il via libera all'operazione Incontro notturno con i legali degli immobiliaristi per definire gli ultimi dettagli

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Ieri è stata una giornata intensa per Giovanni Consorte e Ivano Sacchetti, presidente e vice presidente della compagnia assicurativa: prima le riunioni del cda di Unipol e di tutta la catena di controllo del gruppo (Finsoe e Holmo); poi l'incontro a Roma con gli immobiliaristi guidati da Francesco Gaetano Caltagirone per definire un'operazione di oltre 2 miliardi di euro. Il contropatto si riunisce ancora questa mattina alle 7,30 per sciogliere le ultime formalità. Si tratta di nodi «risolvibili a breve», dicono fonti del contropatto, che ritengono comunque «chiusa al 90% un'operazione ormai impostata» e che solo «improbabili colpi di scena potrebbero far abortire». Il 27,49 per cento di Bnl, al prezzo di 2,7 euro per azione, passa dunque nelle mani di Unipol che, con il suo 14,9 per cento e le quote amiche (Carige, PopVicenza, Bper e Lodi) può contare su un valore che supera il 50 per cento del capitale della banca romana. Gli immobiliaristi, invece, incassano ricche plusvalenze che nel caso di Caltagirone, Coppola e Statuto superano i 200 milioni di euro. Le quote sono state rilevate tramite un pool di banche estere che fa capo a Csfb, Nomura e Deutsche Bank e di popolari italiane. Consorte e Sacchetti si sono recati ieri in serata nello studio Gianni, Origoni e Partner, legali del contropatto. I due hanno limato in nottata l'accordo in stretto contatto con gli advisor per arrivare ad una quadratura del cerchio. Operazione in porto. Il cda di Unipol ha approvato ieri «all'unanimità dei presenti» (mancavano il presidente di Mps, Pier Luigi Fabrizi e quello della Confesercenti, Marco Venturi) il piano di Unipol «teso a rilevare il controllo di Bnl». Il progetto di Consorte «contiene un piano industriale» e un meccanismo complesso per realizzarlo. Tutto il piano sarà illustrato stamattina nel corso di una conferenza stampa. Comunque, da quanto si è appreso da fonti qualificate, a fare parte della partita saranno Nomura, Csbf e Deutsche Bank per il fronte straniero e Carige, Bper e Popolare di Vicenza per quello italiano. Accanto agli istituti di credito, stranieri e italiani, avranno un ruolo nelle transazioni d'acquisto anche altri soci e le cooperative più vicine a Consorte (NovaCoop, Coopestense, Coopadriatica e Coopliguria). In ambienti finanziari, circola con insistenza il nome di Emilio Gnutti, già azionista tramite Hopa di Finsoe, la finanziaria che controlla Unipol. Questa strategia consentirebbe a Unipol di fermarsi nominalmente entro la soglia del 29,9%, aggirando il nodo della richiesta dell'autorizzazione a sfondare la quota cui anche il Bbva è vincolato. L'obiettivo ultimo di Unipol resta, comunque, la stipula di un patto di sindacato che riunisca il 27,4% acquistato da Caltagirone e soci, il 15% in mano a Unipol e circa il 10% alle banche amiche e il successivo lancio di un'opa obbligatoria che dovrebbe essere fissata intorno a 2,6 euro, lo stesso valore dell'ops (offerta pubblica di scambio) lanciata dagli spagnoli del Bbva. Ricche plusvalenze. Con la cessione delle quote detenute in Bnl a Unipol al prezzo di 2,70 euro per azione, gli immobiliaristi del Contropatto realizzano ricche plusvalenze. Ecco, nel dettaglio, il quadro che riassume le singole posizioni, frutto dei diversi valori cui i singoli soci avevano in carico le azioni dell'istituto di credito. Caltagirone cede il 4,96% per un valore di 405,64 milioni di euro e incassa una plusvalenza di 255 milioni. Stefano Ricucci cede il 4,99%, per un valore di 408,08 milioni e incassa 151 milioni. Danilo Coppola cede il 4,92% per un valore di 402,35 milioni e incassa 208 milioni. Giuseppe Statuto cede il 4,90%, per un valore di 400,76 milioni e incassa 207 milioni. Vito Bonsignore cede il 4,24% per un valore 346,76 milioni e incassa 180 milioni. I fratelli Lonati cedono il 2,48% per un valore di 202,82 milioni e incassano 105 milioni. Giulio Grazioli cede

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