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di GIOVANNI LOMBARDO ENEL vuole confermare «di essere un porto sicuro» per gli azionisti.

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Dal tono della voce, però, Conti sembrava alludere più alla gallina dalle uova d'oro, quando ha affermato che con una buona gestione ordinaria «il dividendo nei prossimi anni sarà superiore ai 36 centesimi». Una notizia che rende ancora più appetibile l'adesione a Enel4. Un appeal che deriva dal premio fedeltà (la bonus share è del 5% per i vecchi azionisti e del 7% per i soli azionisti della prima tranche del 1999), a cui bisogna aggiungere il dividendo di 36 centesimi per azione sui risultati del 2004 e la cedola addizionale legata alla dismissione di Terna sui 17-20 centesimi per azione da pagare in autunno. Tutto questo, secondo gli analisti, potrebbe portare il rendimento annuo del titolo anche oltre il 14%. La politica di crescita dei dividendi verrà comunque annunciata a settembre. Enel4 si avvia comunque a diventare la maggior privatizzazione realizzata in Europa quest'anno. Una pacchetto del 10% per circa 4,4 miliardi. E già si comincia a parlare di una nuova tranche, ma il direttore dell'ufficio privatizzazioni al ministero dell'Economia, Dario Scannapieco, frena «Mi sembra prematuro parlare di Enel5, cerchiamo di fare un'operazione per volta». I programmi per il futuro. Conti ieri era al suo primo incontro con gli analisti finanziari in veste di amministratore delegato e anche per questo non si è limitato solo alla presentazione dell'operazione, ma ha tracciato le linee guida per il futuro. Il gruppo punta nel gas al «raddoppio dei clienti con una quota di mercato del 20% nel 2009», ha spiegato Conti. L'obiettivo è di raggiungere 3,9 milioni di clienti, dei quali ben 500 mila conquistati grazie ad acquisizioni. Nell'elettricità viene ribadito l'obiettivo di investire 1,7 miliardi entro il 2009 in fonti rinnovabili. Entro quest'anno, comunque, potrebbe chiudersi l'acquisizione della quota di Edf nella francese Snet. Fiducia sulla multa del black-out. Per quel che riguarda la possibile multa dell'Autorità per l'Energia tra 26 mila euro e i 155 milioni, legata al black out del 28 settembre 2003, «siamo fiduciosi che tutto si risolverà in maniera positiva», ha spiegato Conti. Quanto all'istruttoria avviata dall'Antitrust sulla Borsa elettrica, «non abbiamo particolari timori da questo punto di vista - ha detto Conti - i nostri comportamenti sono sempre stati trasparenti».

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