Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

«L'Istat tenga conto dei bisogni dei pensionati»

default_image

  • a
  • a
  • a

Noi quindi chiediamo un paniere Istat per l'inflazione tarato sui bisogni dell'anziano e che una quota di pil sia destinata alla tutela dell'anziano». Alla vigilia del congresso dei pensionati della Cisl, il segretario Generale della Fnp Cisl Antonio Uda, indica le priorità della categoria. Lei quindi non ce l'ha con l'euro? «Non è vero che l'euro ha messo in discussione l'economia del nostro Paese anzi l'ha rafforzata. Il sistema Paese ne ha tratto giovamento perchè prima c'era la svalutazione della lira. L'euro ha difeso la macroeconomia ma ha indebolito la microeconomia familiare. La colpa però non è della moneta unica ma del mancato controllo su prezzi e tariffe. Di fatto le pensioni e gli stipendi sono pagati in lire mentre si spende in euro». Di quanto è diminuito il potere d'acquisto delle pensioni? «Negli ultimi dieci anni c'è stato un indebolimento del potere d'acquisto delle pensioni del 30%. Fino al '92 c'era una doppia tutela: l'aggancio alla dinamica salariale che il governo Amato eliminò e il legame all'inflazione. Ogni sei mesi c'era un aumento delle pensioni. Dal '92 queste forme di tutela delle pensioni sono state eliminate». Chiedete quindi di tornare al passato? «Noi proponiamo un paniere Istat tarato sui bisogni degli anziani legato a tre voci: il costo dell'abitare (dall'affitto al gas, alla luce, al telefono, al condominio), il costo socio sanitario (un anziano ha diversi problemi di salute), il costo dell'alimentazione. Tutto ciò che sono beni voluttuari all'anziano non importano. Poi chiediamo che ogni due anni una quota del pil sia destinata a tutelare le pensioni. C'è una legge ma non è stata mai applicata». E sul fisco? «L'eliminazione della no tax area. Dopo 55 anni hanno introdotto una divisione tra reddito pensionistico e salariale. Noi vogliamo il superamento di questa diseguaglianza. Inoltre dovrebbe essere creato un fondo dalal fiscalità generale, per i non autosufficienti che sono circa 3 milioni. Questo sarebbe un esempio di grande maturità di uno stato come il nostro: l'applicazione del principio della solidarietà. Noi stiamo proponendo una legge di iniziativa popolate con la raccolta di almeno un milione di firme perchè il Parlamento legiferi in materia. Sarebbe bene che una materia di solidarietà come questa vedesse una convergenza di maggioranza e opposizione perchè sui problemi dei solidarietà e dei bisogni l'ideologia non dovrebbe mai contare. Se il governo non dovesse aprire il tavolo di trattativa sul tema del potere d'acquisto delle pensioni si innalzerà il livello dello scontro».

Dai blog