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Auto, calo record per le immatricolazioni a maggio

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Pesa lo sciopero delle bisarche: le nuove vetture diminuiscono del 27%. In ripresa il mercato Fiat

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Dopo i primi quattro mesi del 2005 chiusi in calo (-3,7% gennaio, -5,5% febbraio, -8,6% marzo, -6,4% aprile), il mese scorso le immatricolazioni di auto nuove hanno registrato una calo record: -27,9% rispetto allo stesso periodo del 2004, per un totale di 149.229 unità. Si tratta della flessione più consistente degli ultimi anni per il mercato delle quattro ruote, di poco superiore al -27,5% stabilito nel dicembre 2003. Crollano le immatricolazioni del gruppo Fiat che però guadagna in termini di quota mercato: i tre marchi di Torino hanno immatricolato complessivamente 41.486 auto, in calo del 27,1% rispetto allo stesso mese del 2004 (chiuso a quota 56.932 unità). Lo share del Lingotto si è attestato a maggio al 27,8%, in crescita sia rispetto a maggio 2004 (che si era chiuso al 27,4%) sia al 27,2 di aprile 2005. Secondo quanto rilevato dal gruppo torinese, il dato è stato «fortemente penalizzato dallo sciopero di un mese dei trasporti dei veicoli su bisarca» e, quindi, è «poco significativo il raffronto con i mesi precedenti». Tuttavia - ha aggiunto il Lingotto, «maggio si è concluso con due fatti positivi: la ripresa dell'attività, che ha consentito l'immatricolazione di vetture in precedenza bloccate, e il Porte aperte per il lancio commerciale della Fiat Croma, modello che segna il ritorno della marca nel segmento D e che ha richiamato oltre 100 mila visitatori negli 850 punti vendita Fiat in Italia». Fra le case automobilistiche estere tutti segni negativi eccetto la Smart (+24,5% e 3.807 immatricolazioni) e la Suzuki (+9,9% e 2.352 unità): la Ford si conferma sul gradino più alto del podio a maggio con 12.461 unità immatricolate, in calo del 24,8% rispetto a maggio dell'anno precedente. Al secondo posto la Opel con 10.498 immatricolazioni, il 38,2% in meno rispetto a maggio 2004. In terza piazza c'è la Volkswagen (9.060 unità con un calo del 16,6% rispetto all'anno prima). Intanto il titolo del Lingotto vola in Borsa, dove ieri ha guadagnato il 5,60% (scambiati 22 milioni di pezzi pari al 2,7% del capitale) sulla voce di uno spin off della Divisione Auto, ipotesi già circolata due anni fa in uno dei momenti più duri per l'azienda, ma anche di dismissioni di asset considerati non strategici, come Atlanet, o le quote in Rcs e Mediobanca.

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