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Pronti 10 miliardi per rilanciare l'economia

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Il Cipe sblocca i fondi per lo sviluppo e la realizzazione delle infrastrutture nel Mezzogiorno

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Il Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) ieri ha sbloccato risorse per 10 miliardi di euro, quasi tutte destinate alla realizzazione di infrastrutture nel Mezzogiorno e nelle aree più svantaggiate del Paese. Una mano santa per l'economia italiana alle prese con enormi difficoltà, come rilevano le statistiche ufficiali che fotografano un Paese in recessione. Sempre in tema di competitività, rimane aperto il fronte Irap, ma ieri il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha fatto sapere che presto sarà presentato il decreto al quale sta lavorando il ministero dell'Economia. Il provvedimento dovrebbe arrivare entro giugno. Una boccata di ossigeno per il Sud. Le risorse assegnate ammontano precisamente a 9,9 miliardi e ben 9,5 miliardi sono andati al Fondo per le aree sotto utilizzate (Fas) e sono destinati soprattutto a investimenti in infrastrutture materiali e immateriali (4,3 miliardi). Una parte servirà a rifinanziare il sistema di incentivi: 1,5 miliardi per i crediti di imposta, 864 milioni per intensificare i benefici dell'Irap di vantaggio al Sud, 335 milioni per il Fondo rotativo di sostegno alle imprese, 200 milioni per il programma di attrazione di investimenti esteri, 460 milioni per prestito d'onore e imprenditoria giovanile, 100 milioni per contratti di filiera agroalimentare, 50 milioni per il credito di imposta per gli investimenti pubblicitari. Tra le altre risorse assegnate dal Cipe, 235 milioni di euro per le grandi opere, 77 milioni per i contratti di programma. «Sono stati affrontati argomenti che da tempo attendevano soluzioni urgenti per aiutare il sistema economico del Paese», ha detto il ministro dell'Economia, Domenico Siniscalco. Il vice ministro di via Venti Settembre, Mario Baldassarri ha invece stimato in termini quantitativi quale sarà l'impatto delle nuove risorse che saranno immesse nel sistema produttivo: «I benefici saranno immediati, ma all'inizio modesti, impattando complessivamente sul Pil per lo 0,2% nel 2005». Nel 2006, però, «si salirà allo 0,5%, per arrivare all'1% a regime dal 2007». Tagli all'Irap in dirittura d'arrivo. Sul decreto taglia Irap «ci sarà una valutazione politica - ha detto Berlusconi dopo il consiglio dei ministri di ieri - al provvedimento sta lavorando il ministro dell'Economia che ci presenterà a breve le sue proposte». Il nodo di fondo - come ha spiegato Siniscalco - è quello di assicurare che le risorse ottenute dalla riduzione dell'Irap vadano a finanziare gli investimenti delle imprese in innovazione dei prodotti e dei processi produttivi.

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