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Antonveneta, Fazio risponde all'Antitrust europeo

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Oggi la replica all'Autorità sulla concorrenza. Il commissario McCreevy: «Lacune nella legislazione Ue»

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Una replica attesa anche dalla Commissione europea. Ieri il Commissario al Mercato interno, Charlie McCreevy, è tornato sulla scalata della Popolare di Lodi alla banca di Padova, ammettendo che la partita è stata una grande lezione per Bruxelles e che forse evidenzierà possibili lacune nella legislazione Ue in fatto di fusioni transfrontaliere nel settore bancario. Per McCreevy, il caso italiano avrebbe risvolti da «serial televisivo con sviluppi continui» (riferiti soprattutto all'inchiesta aperta dalla procura di Milano). Dunque in futuro potrebbe essere necessario intervenire a livello normativo. Un quadro delineato durante la presentazione del Libro Verde sull'integrazione dei servizi finanziari nell'Ue. Nel documento si esplora, tra l'altro, il «mancato consolidamento» delle banche a livello transfrontaliero. Ma siccome è chiaro che Bruxelles non sopporta nessun potere che ne limiti il raggio di azione, la responsabilità di questa mancata integrazione è attribuita a «un intervento inappropriato da parte delle autorità di sorveglianza nazionali e interferenze politiche». E in particolare, scrive il Commissario Ue, «la sorveglianza non dovrebbe essere utilizzata per scopi protezionistici». Naturalmente, nel testo del documento non cè alcun riferimento all'Italia, ma rispondendo alle domande dei cronisti McCreevy ha parlato a lungo della situazione nazionale: «In realtà abbiamo due casi distinti - ha detto riferendosi alle offerte pubbliche di Abn Amro su Antonveneta e Bbva su Bnl - però la sorpresa sta nel fatto che negli anni passati non c'è stato un maggiore consolidamento del settore bancario. La nuova situazione ha permesso però di vedere quali sono i problemi e di comprendere che in certi casi l'Europa non ha agito abbastanza». Alle dichiarazioni di McCreevy ha replicato il presidente della commissione Lavori Pubblici del Senato Luigi Grillo (Forza Italia), uno dei parlamentari più attenti alle grandi questioni del credito. «Anzichè stupirsi di quello che egli chiama il "serial televisivo", McCreevy dovrebbe avere presente che di questo serial egli è stato ed è, insieme con la collega preposta alla Concorrenza, tra i principali protagonisti con continue interferenze, sue e dei funzionari addetti». Intanto la magistratura di Milano prosegue nella sua indagine per far luce sulla correttezza della scalata della Popolare di Lodi alla banca di Padova. Tra le iniziative c'è un controllo accurato sui movimenti bancari degli imprenditori che hanno comprato azioni nei giorni precedenti all'assemblea Antonveneta. Tutte operazioni che non turbano il lavoro in Bipielle, dove ieri è stata fissata la data (il 2 giugno) delle assemblee straordinarie di Popolare Lodi e della controllata Reti Bancarie Holding per approvare gli aumenti di capitale destinati a finanziare l'offerta pubblica d'acquisto e la successiva integrazione con Antonveneta, oltre a rafforzare il patrimonio della banca. In quella sede Bipielle dovrà varare un aumento da 564 milioni di euro da offrire in opzione agli azionisti e i possessori di obbligazioni convertibili. E che il clima sia sereno è confermato dalle dichiarazioni di numerosi imprenditori veneti, ieri è stata la volta di Vendemiano Sartor, secondo cui «Lodi ha operato su Antonveneta nella legalità».

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