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Antonveneta, Abn attiva la magistratura

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C'è lo zampino del consulente degli olandesi Guido Rossi dietro l'inchiesta aperta a Milano

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E così è stato. Passata la pausa del primo maggio ecco partire l'offensiva. Comincia la magistratura, che fa il suo lavoro e dunque, di fronte a una precisa denuncia, non ha altra strada che aprire un'inchiesta sulla Popolare di Lodi per chiarire se c'è stato aggiotaggio e ostacolo all'attività di vigilanza della Consob. Aprire un'inchiesta non significa condannare nessuno. Il clamore, però, fa gioco a chi vuole gettare benzina sul fuoco. Ma non finisce qui. Su altro fronte riparte all'assalto Bruxelles, con il Commissario alla concorrenza Neelie Kroes che torna a chiedere chiarimenti sulla condotta della Banca d'Italia. E contemporaneamente scende in campo pure la Banca centrale d'Olanda, dove l'omologo del governatore Antonio Fazio precisa di aver permesso all'Abn di salire fino al 100% dell'istituto di Padova (come se la città veneta facesse già parte dei Paesi Bassi). Spunta lo zampino di Rossi. Ma perchè la magistratura di Milano ha deciso di intervenire? A chiedere un fascicolo sulla scalata ad Antonveneta è stata l'associazione dei consumatori Adusbef, presentando ben tre denunce. Ma le indicazioni sull'esposto che ha dato il via all'inchiesta portano ai consulenti di Abn Amro guidati dall'avvocato Guido Rossi. Nell'ambito dell'iniziativa della magistratura milanese, la Guardia di Finanza ha acquisito documenti nella sede dell'istituto lombardo: sotto la lente vi sono con ogni probabilità i presunti ritardi o omissioni nelle comunicazioni alla Commissione sul raggiungimento delle soglie rilevanti mano a mano che si rafforzava la partecipazione della Lodi nella banca padovana. Una scalata che ha spinto la popolare lombarda poco lontano dal 30% del capitale che, sommato al 5% circa detenuto dalla Fingruppo di Emilio Gnutti e dalla Magiste di Stefano Ricucci, nonchè al 3,7% in mano a Unipol, porta a una cifra vicina a quella (il 44% del capitale) che sabato in assemblea ha votato il cda proposto da Fiorani. La Consob in campo. Intanto proprio per far luce sull'ipotesi di un'azione di concerto negli acquisti di titoli Antonveneta (che porterebbe al lancio di un'opa obbligatoria), la Consob si appresta a sentire gli alleati di Fiorani nella difesa dell'italianità di Antonveneta. Fra gli atti acquisiti dalla Commissione vi è anche la lettera di autorizzazione, rilasciata lo scorso febbraio da Bankitalia per consentire una prima salita della Lodi fino al 14,9% del capitale, che parla di un coordinamento fra alcuni soci della banca veneta e la popolare di Fiorani. Non è invece ancora arrivato all'Autorità di vigilanza sulla Borsa il prospetto per l'offerta pubblica di scambio (Ops) della stessa Popolare di Lodi. Su questo fronte la Consob deve verificare che il valore di 26 euro dichiarato dalla banca lombarda sia tale e quindi migliorativo rispetto ai 25 euro dell'Opa olandese. C'è infatti il dubbio fondato fra gli analisti che la "carta" offerta dalla Lodi valga un poco meno rispetto ai 26 euro prospettati. Abn vuole impugnare l'assemblea. La banca olandese resta intanto in attesa della sentenza del Tar del Lazio, che giovedì scorso ha respinto il ricorso del gruppo contro la decisione di Bankitalia di autorizzare la Lodi a salire fino al 29,9%. E qui, come ha già minacciato, l'Abn è pronta ad impugnare la decisione dell'assemblea di sabato con l'obiettivo di far cadere il nuovo cda. Sulla vicenda interviene finalmente anche il commissario italiano a Bruxelles, Franco Frattini. «Se ci fossero ingerenze indebite - ha detto - la Commissione nel suo complesso dovrebbe esaminarle, ma non c'è stato un dibattito al suo interno su questo». La sconfitta assembleare ha penalizzato ieri in Borsa Abn Amro (-1,86% a 18,49 euro), mentre la Lodi è stata premiata con un rialzo dell'1,16% a 7,87 e Antonveneta ha provato a riagganciare la soglia dei 26 euro (+0,30% a 25,93).

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