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Metalmeccanici, chiesto un aumento di 130 euro

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Dopo due tornate contrattuali concluse senza la firma della Fiom (e l'ultima affrontata con piattaforme separate) le tute blu di Cgil, Cisl e Uil hanno trovato ieri di nuovo l'intesa sulle richieste da presentare alla Federmeccanica. Per il rinnovo del secondo biennio economico (2005-2006) Fiom, Fim e Uilm chiedono alle imprese un aumento salariale di 130 euro per il quinto livello suddivise tra 105 euro per il recupero dell'inflazione e 25 euro per quei lavoratori che non hanno la contrattazione integrativa. Una richiesta già bocciata dalla Federmeccanica come «inaccettabile» perchè - spiega il direttore generale della Federmeccanica Roberto Biglieri - più che doppia rispetto alla somma che risulterebbe dai calcoli sul recupero dell'inflazione fatti in base all'accordo del 1993 (59 euro). A questo punto, dopo le riunioni degli organismi (la Fim riunisce oggi il consiglio generale, la Uilm domani la direzione e la Fiom il 14 l'assemblea nazionale) sono previste le assemblee nei luoghi di lavoro e poi, il 15-16-17 febbraio il referendum sulla piattaforma. L'apertura del negoziato con la Federmeccanica è prevista per fine febbraio e le nuove regole prevedono che la trattativa sia seguita dagli esecutivi nazionali ma valutata, al momento della stretta con le imprese, da un'assemblea nazionale di 500 delegati con potere consultivo ma non vincolante. L'aumento complessivo richiesto (130 euro) ammonta quindi al 7,8% del salario per il quinto livello. I 25 euro richiesti per coloro che non fanno contrattazione integrativa saranno chiesti per tutti i lavoratori ma in una prima fase riguarderanno solo coloro che non hanno mai fatto contrattazione integrativa e successivamente gli altri lavoratori.

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