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Ast Terni, trattativa in stallo in arrivo altri scioperi

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La multinazionale tedesca, infatti, ha ribadito la volontà di chiudere la produzione di acciaio magnetico confermando così di voler considerare nullo l'accordo firmato a palazzo chigi nel luglio scorso. E i sindacati hanno deciso un pacchetto di 8 ore di sciopero da attuare all'Ast di Terni e nelle sue consociate la prossima settimana. Fumata nera, dunque, al termine del primo giro di tavolo previsto dal percorso messo a punto con la mediazione del governo nel dicembre scorso che prevedeva appunto il differimento in azienda della vertenza. E per i sindacati si profila un ritorno veloce della vertenza a Palazzo Chigi ben prima di quel 25 gennaio stabilito come termine ultimo dall'intesa del mese scorso. Cgil, Cisl e Uil ed i metalmeccanici lo scandiscono a chiare lettere seppure con sfumature diverse. «È ovvio che se l'azienda ribadisce la volontà di chiudere il magnetico sarà inevitabile un nuovo coinvolgimento del governo», spiega Cosmano Spagnuolo, segretario nazionale della Fim. «Se le cose restano così mi pare che il confronto sia morto ancora prima di partire. Noi non vorremmo tornare a Roma, vorremmo trattare ancora ma senza disponibilità da parte di Thyssen meglio tornare all'origine. L'importante è che anche il governo abbia chiaro che non ci sono alternative», conclude.

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