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VIA libera all'unanimità da parte dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, su proposta dei ...

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Nella relazione l'organo di garanzia guidato da Enzo Cheli dà conto dell'accertamento dei tre criteri previsti per la diffusione del digitale: la copertura del 50% della popolazione da parte delle nuove reti; la presenza sul mercato di decoder a prezzi accessibili; l'offerta di nuovi programmi specifici diversi da quelli in tecnica analogica. In questo modo, verificandosi i parametri richiesti, Retequattro evita il passaggio sul satellite e Raitre potrà continuare a raccogliere pubblicità. La relazione, dopo l'invio al governo e alle competenti commissioni parlamentari, sarà pubblicata sul sito web dell'Autorità. «Il digitale terrestre in Italia c'è ed è una realtà che sta facendo continui progressi. Lo confermano i risultati della verifica compiuta dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni sul digitale terrestre, illustrati nella relazione al Parlamento e al governo, approvata all'unanimità dal Consiglio dell'Authority» ha annunciato il ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri. «I risultati dimostrano che ci sono tutte le condizioni poste dalle legge perché si consideri ampliata l'offerta televisiva - ha proseguito il ministro -. È stata infatti raggiunta la copertura del 50 per cento della popolazione con le reti digitali terrestri, sul mercato sono presenti i decoder a prezzi accessibili e l'offerta di programmi in digitale è diversa da quella delle reti analogiche. L'approvazione unanime si pone come il raggiungimento di un importante obiettivo, anche se è necessario non adagiarsi sui risultati ottenuti e proseguire nell'azione che porterà ad un rapido sviluppo del digitale terrestre». «D'altra parte - ha aggiunto Gasparri - la legge sull'assetto del sistema radiotelevisivo già indica le prossime scadenze, come il raggiungimento della copertura del 70 per cento della popolazione entro il primo gennaio 2005 da parte della concessionaria pubblica». Poco dopo viale Mazzini ha diffuso una nota nella quale si sottolinea che «l'impegno della Rai per lo sviluppo del digitale terrestre televisivo ha trovato il giusto riconoscimento nella decisione dell'Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni».

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