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Si apre la corsa al vertice della Federazione Editori

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La nomina di Montezemolo alla Confindustria lascia il posto vacante. In ballo Perrone e Biancheri

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Nell'ultimo consiglio della Federazione degli editori Montezemolo ha infatti formalizzato la sua volontà di lasciare la presidenza, incarico che ricopre da tre anni: il presidente della Ferrari fu infatti chiamato al vertice della Fieg il 28 maggio del 2001. Dopo il primo biennio, Montezemolo è stato confermato presidente per un altro biennio. Che però è destinato a non concludere nel giugno del 2005 come previsto. E se ancora la Fieg non ha convocato un'assemblea con all'ordine del giorno il rinnovo delle cariche, si dovrebbe svolgere la settimana prossima un comitato di presidenza da cui potrebbero arrivare indicazioni sul nome del successore di Montezemolo. Tutto lascia intendere comunque che un'assemblea prima dell'estate dovrebbe sciogliere il nodo del nuovo presidente. Nel corso del suo mandato al vertice della Federazione degli editori, Montezemolo ha portato avanti con vigore la battaglia contro alcune misure previste dalla legge Gasparri in particolare l'esclusione delle telepromozioni dagli affollamenti pubblicitari: un intervento che, a giudizio degli editori, rende ancora più efficace il potere della televisione sul fronte della raccolta pubblicitaria a danno dei giornali. Se questa posizione rappresentata da Montezemolo ha a più riprese creato frizioni con il principale gruppo televisivo privato, Mediaset, ciò non ha comunque impedito al presidente Fedele Confalonieri di dare il suo placet alla candidatura del numero uno della Ferrari al vertice della organizzazione degli industriali. Nella sua attività in Fieg Montezemolo è stato coadiuvato dal vicepresidente, Carlo Perrone, editore del Secolo XIX, il cui lavoro è stato molto apprezzato all'interno della Federazione. E secondo alcuni potrebbe essere proprio Perrone il prossimo numero uno della Fieg. Ma nei giorni scorsi si è parlato con insistenza per il vertice della Federazione anche di Boris Biancheri, presidente dell'Ansa.

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