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Alitalia, Alemanno mette i paletti a Cimoli

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Buttiglione: basta veti incrociati, avanti tutta con il piano. Nessun problema Ue per il prestito ponte

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Dopo i dubbi del ministro del Welfare Maroni sul prestito ponte assicurato invece da Giulio Tremonti, ieri è arrivato un altro freno a Cimoli. Il ministro delle Politiche Agricole Gianni Alemanno ha indicato a Cimoli il percorso, stretto, entro cui si deve muovere per il piano di risanamento della compagnia. I paletti riguardano il punto più delicato della strategia di ristrutturazione, ovvero gli esuberi. Alemanno ha detto chiaro e tondo a Cimoli di stare attento a tagliare il personale. «Nei limiti del possibile, i posti di lavoro vanno mantenuti» è l'indicazione di Alemanno che lancia alla volta del supercommissario anche un avvertimento: se la ricetta per il risanamento di Alitalia fosse basata su un drastico taglio del personale «la mia risposta sarebbe tagliamo Cimoli». Il che vuol dire che l'amministratore delegato deve scordarsi di esportare all'Alitalia la politica che applicò alle Ferrovie fatta di pesanti tagli. Un modo molto chiaro per far presente a Cimoli che i pieni poteri gli sono stati affidati perchè c'è una situazione di «emergenza che richiede una personalità forte» ma questo non vuol dire avere mano libera sull'organico. Alemanno è stato messo in allarme dal tam tam su possibili tagli di 5-10.000 dipendenti pari a circa il 50% del personale. Di qui la richiesta di «salvaguardare i posti di lavoro». La situazione è «diversa da quella delle Ferrovie e non sta scritto da nessuna parte che l'esito debba essere lo stesso» sostiene Alemanno e spiega che «in Alitalia non c'è un surplus di posti di lavoro, ma una scarsa vendita del prodotto, cioè di troppi voli che viaggiano con posti non occupati». Quanto alle polemiche sul prestito ponte concesso dal Tesoro, Alemanno precisa che «era necessario e non ci sarebbe stato nessun piano industriale se non si fosse trovato il modo di dare fiato alla compagnia». Poi il ministro ricorda a Cimoli che il piano va fatto con i sindacati che sono stati convocati il primo giugno per avviare il confronto sul piano industriale. Di segno opposto invece le indicazioni che vengono dal ministro delle Politiche Comunitarie Rocco Buttiglione che invita Cimoli «a non guardare in faccia a nessuno» e ad avere «una linea dura con i sindacati, se necessario, e anche con il governo, perchè non ricominci il gioco dei veti incrociati». Il ministro ha poi rassicurato sulla posizione di Bruxelles sul prestito ponte. «Dal punto di vista della normativa europea - è la tesi del ministro - non presenta particolari problemi di compatibilità». L.D.P.

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