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di LAURA DELLA PASQUA NON c'erano altre soluzioni.

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Parteciperà all'aumento di capitale e garantirà il prestito ponte. Il consiglio d'amministrazione della compagnia ieri ha esaminato i conti disastrosi del 2003 che mostrano un risultato netto negativo per 520 milioni con un peggioramento di 613 milioni rispetto al leggero utile del 2002. La perdita operativo dell'anno è stata di 379 milioni, in aumento di 261 milioni rispetto alla perdita operativa 2002. L'indebitamento finanziario netto è aumentato dal 31 dicembre 2002 di 532 milioni attestandosi a 1,44 miliardi, con le disponibilità monetarie nette del gruppo passate da 773 a 515 milioni. Ed è stata proprio la gravità della situazione a convincere il ministro dell'Economia Tremonti a rompere gli indugi rispondendo positivamente alla richiesta del nuovo general manager della compagnia Giancarlo Cimoli. Tremonti ha così scritto una lettera a Cimoli in cui annuncia che ci sarà una garanzia statale al prestito ponte. Inoltre verrà «valutata la partecipazione del Tesoro all'aumento di capitale della società» che tuttavia «dovrà avvenire insieme a investitori privati in modo da garantire la compatibilità dell'operazione con la normativa europea sugli aiuti di Stato». Il prestito ponte, realizzato con il ricorso al mercato del credito,non dovrebbe superare i 400 euro. Un'altra novità arriva da Fintecna, pronta a scendere in campo per l'acquisizione di una partecipazione di maggioranza nelle future società che dovessero nascere dal progetto di riassetto organizzativo. Pertanto Fintecna parteciperà alla definzione del piano industriale della compagnia per individuare quelle attività che potrebbero essere cedute. Ma non tutto è andato così lisco nel cda. La società di revisione, la Deloitte & Touch, ha messo le mani avanti e ha detto di «non avere elementi per poter esprimere un giudizio sulla correttezza dei principi di redazione del bilancio». In una lettera la società di revisione ha spiegato che il lavoro di revisione è ancora da ultimare perchè sono in corso di definizione «le iniziative in base alle quali gli amministratori hanno redatto il progetto di bilancio con il presupposto della continuità aziendale». I revisori hanno anche sottolineato che l'Alitalia ha «sostenuto nel 2003, così come nel precedente esercizio, rilevanti perdite operative e registra anche nei primi mesi del 2004 perdite operative consistenti, e conseguentemente un crescente peggioramento della situazione finanziaria». Il cda ieri oltre al bilancio ha anche esaminato le prime linee del piano industriale sulla creazione di una holding e lo scorporo di alcune attività. La strategia di Cimoli punta poi a concentrarsi e a valorizzare il core business del trasporto aereo e a ridurre i costi in modo da «affrontare i mercati in modo molto aggressivo sia da un punto di vista nazionale che internazionale». L'obiettivo, ha spiegato la compagnia al termine del cda, è infatti quello di restituire ad Alitalia «un ruolo primario» anche attraverso il perseguimento della «strategia di alleanze». «Di buono c'è l'approvazione del bilancio 2003 e la notizia che sia stata garantita la continuità aziendale, superando la fase di stallo, con un piano che parla di sviluppo e alleanze», ha commentato al termine della riunione di Alitalia il segretario generale della Filt Cgil, Fabrizio Solari.

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