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Conti pubblici, Bruxelles ci chiede una stangata

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Monito dell'agenzia Standard & Poor. «Senza riforme strutturali la valutazione resterà negativa»

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Si tratta di una manovra-bis di 6,7-6,8 mld di euro. È quanto scaturisce dalla Commissione alla vigilia dell'emanazione della raccomandazione per un early warning sul deficit all'Italia. Le fonti sottolineano che per l'anno corrente si chiede non di ridurre dello 0,5% il deficit, ma di varare misure di questo valore. Poche settimane fa le previsioni di primavera avevano indicato un deficit al 3,2% per il 2004, che potrebbe salire al 4% nel 2005. Di riduzione del deficit strutturale si parla invece nell'early warning, per quanto riguarda il periodo successivo a partire dal 2005. La Commissione chiede in effetti una riduzione dello 0,5% l'anno a partire dall'anno prossimo. Una volta varata la raccomandazione, spetterà poi ai ministri economici e finanziari dell'Unione Europea emettere eventualmente l'early warning proposta dalla Commissione Europea. Una votazione che deve avvenire con la regola della maggioranza qualificata. Il governo italiano ha già fatto sapere di poter contare su un numero sufficienti di voti per bloccare il provvedimento. A questo si aggiunge anche l'avvertimento dellì'agenzia Standard & Poor che invita l'Italia a non insistere sulla strada delle una tantum. Senza riforme e interventi strutturali su debito l'outlook sul rating dell'Italia rimarrà negativo. Il rating dello stato italiano ha subito il passaggio da AA stabile ad AA negativo il 15 gennaio 2003 e Standard & Poor's da allora ha continuato a monitorare costantemente la situazione «evidenziando -spiega il portavoce- il ricorso troppo frequente alle misure una tantum». Quanto all'early warning che la Commissione Europea sta per formalizzare, «ce lo aspettavamo -dice il portavoce di Standard & Poor's - perchè dai nostri conti si capiva da tempo che il tetto del 3% non sarebbe stato rispettato».

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