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Inflazione al trotto ma resta sotto controllo

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È salita all'1,7%. Con il 2,3% l'Italia è al secondo posto per aumento dei prezzi dopo la Grecia

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L'Italia, con il 2,3% (in calo rispetto al 2,4% di febbraio), è stato il secondo Paese con il tasso di inflazione più elevato di Eurolandia, dopo la Grecia (2,9%). A marzo, rispetto a febbraio 2004, l'inflazione è diminuita in sette Stati membri, è cresciuta in quattro ed è rimasta stabile in tre. Su base annua (rispetto al marzo 2003) il tasso di inflazione è calato in tutti gli Stati membri, con diminuzioni più sensibili in Finlandia (da 1,9% a -0,4%) e Svezia (da 2,9% a 0,4%). Il leggero aumento a marzo non modifica le previsioni della Commissione Ue per un mantenimento del tasso annuo 2004 sotto, anche se di poco, al 2%, la soglia di riferimento per la politica monetaria della Bce. «Ciò a cui si guarda è la tendenza annua, non le lievi modifiche mensili che in questo caso non cambiano il quadro di riferimento», ha commentato il portavoce Gerassimos Thomas. Rispetto a un anno fa, l'andamento dei prezzi risulta favorito da un calo del 2% del costo dell'energia che, nel marzo 2003, aveva subito un'impennata a causa dell'aumento del prezzo del petrolio dovuto alla guerra in Iraq. Rispetto invece al febbraio del 2004, l'aumento dello 0,7% registrato in un mese dai prezzi è stato provocato, in particolare, dal settore dell'abbigliamento (+4,9%) e da bevande e tabacchi (+3%). «In marzo, la componente abbigliamento è sempre molto forte - ha spiegato Thomas - per via dell' impatto dei saldi stagionali». Nella media degli ultimi dodici mesi l'Irlanda ha l' inflazione più alta, con il 3,3%, seguita dalla Grecia con il 3,2%. Mentre la più bassa è quella di Finlandia (0,9%) e Germania (1 per cento). Nei paesi extraeuropei, segnala Eurostat, il tasso annuo di inflazione è passato a marzo in Svizzera dallo 0,1% al -0,1%, mentre negli Stati Uniti l'inflazione a marzo è rimasta stabile all'1,7% (stesso livello di febbraio).

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