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La lista Bollorè pronta a entrare nel cda Perissinotto in sella

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L'orientamento prevalente sarebbe quello di ridurre il numero dei consiglieri di qualche unità dalle attuali 20, rendendo il cda più snello e mantenendo allo stesso tempo una consistente presenza di amministratori internazionali, ora pari a un terzo del totale. Le attese, poi, sono per l'ingresso di due rappresentanti della cordata dei soci di Mediobanca del Gruppo guidato da Vincent Bollorè e forte del 10% del capitale, che potrebbero essere espressi dal Santander Central Hispano (che ha in portafoglio l'1,4% di Piazzetta Cuccia) e dal Gruppo Dassault (0,59%). Scontata la riconferma dei due ad, Giovanni Perissinotto e Sergio Balbinot, che portano in dote risultati di bilancio 2003 migliori del piano industriale, mentre per Bernheim, che ha firmato il ritorno all'utile per Trieste e che il prossimo settembre compirà 80 anni, si profila la soluzione «uno più uno» (come confermato dal presidente di Unicredit Carlo Salvatori al Forex di Genova), cioè di un primo mandato annuale al quale ne sarebbe seguito un altro da conferire proprio in occasione della prossima assemblea di aprile. A favorire la ricerca della «soluzione serena e condivisa», riferisce un socio del Leone, contribuisce l'emissione del bond convertibile da parte di Capitalia sul 3,14% del capitale della compagnia. «In questo modo, dopo la stessa operazione fatta da Unicredit alla fine del 2003, si va verso - sottolinea - il rispetto degli accordi siglati lo scorso aprile», quello che vide l'uscita da Mediobanca dell'ad Vincenzo Maranghi e l'ingresso dei soci internazionali nel patto di sindacato di Piazzetta Cuccia. L'impegno era tra l'altro quello di far tornare la merchant bank milanese quale unico azionista di riferimento di Tiestre, dopo l'ingresso di Unicredit, Capitalia e Mps con una quota complessiva vicina al 10%.

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