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La Borsa ha paura di Tiscali. Il titolo crolla (-9,78%)

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Il rinvio della presentazione del bilancio fa temere un altro crac. Pesa anche l'addio del fondatore

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I titoli del gruppo di tlc hanno lasciato sul terreno il 9,78% a 4,503 euro, dopo aver toccato un minimo a 4,44 euro. Da record gli scambi per 31,5 milioni di pezzi, pari a circa l'8,4% del capitale. La società, che ha confermato i risultati resi noti il 12 febbraio scorso, aveva spiegato giovedì le motivazioni del rinvio di 10 giorni per l'approvazione dei conti con la necessità di «consentire il completamento del lavoro richiesto dalle aumentate esigenze di informativa al mercato e alle autorità di vigilanza, rese quanto mai opportune dall'attuale contesto di mercati». Il titolo, che già negli ultimi mesi aveva più di una volta sofferto di ondate speculative, ha iniziato a scendere sin dalle prime battute della seduta. «Il mercato ha paura, si tratta ancora di uno strascico dello choc Parmalat» è una delle spiegazioni raccolte nelle sale operative dove tuttavia si teme anche che il fondatore, dopo aver passato il timone operativo a Ruud Huisman e aver fondato Progetto Sardegna, possa lasciare definitivamente il gruppo. «Il mercato è nervosissimo - ha riconosciuto lo stesso Soru - in certi momenti è isterico e soprattutto ora è utile per tutti fare il massimo sforzo di comunicazione, chiarimento, dettaglio e trasparenza». Solo così, secondo Soru va letta la decisione di rimandare la delibera sul progetto di bilancio. «In circostanze normali sarebbe stata una cosa normalissima - ha ribadito - ma sotto l' effetto della crisi Parmalat purtroppo ne subiamo le ripercussioni in Borsa». «Queste cose - ha poi sdrammatizzato - si recuperano nel giro di poche settimane». Sul bond convertibile del 2005 Soru ha detto che l'intenzione e' di restituire azioni e non cash.

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