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Il bilancio 2003 potrebbe chiudere con un passivo vicino al fallimento Il cda vuole chiedere alla Consob lo slittamento della presentazione

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Ma l'esecutivo, ha detto il Ministro del Welfare, Roberto Maroni, attende a sua volta che compagnia e sindacati raggiungano un accordo prima di portare in consiglio dei ministri quei provvedimenti necessari all'azienda per guardare con speranza all'uscita dal tunnel della crisi. Oggi, intanto, parte l'offerta pubblica di scambio di Air France su Klm che porterà alla creazione del numero 1 mondiale del trasporto aereo per fatturato che si posizionerà al quarto posto per traffico. L'operazione, che farà automaticamente scendere la quota dello stato in Air France al di sotto del 50%, è la prima importante risposta alla liberalizzazione dei cieli d'Europa. Alle nozze franco-olandesi potrebbe unirsi in un secondo tempo anche Alitalia, una volta privatizzata e risanata. «Se lo vorrà sarà la benvenuta» ha detto più volte il presidente di Air France, Jean-Cyril Spinetta. E questa era anche l'intenzione dell'ex amministratore delegato della compagnia, Francesco Mengozzi, che nei mesi scorsi aveva programmato l'integrazione di Alitalia con Air France proprio in primavera. Il progetto aveva anche prodotto un provvedimento del governo per consentire la privatizzazione della compagnia che da mesi giace per un parere in Parlamento, a sua volta in attesa del piano industriale della compagnia per dare il suo giudizio sull'atto, non vincolante. Il tempo però stringe: Alitalia, è noto, perde ormai da mesi 50 mila euro l'ora. Il trend è tale che senza il conteggio di alcune partite straordinarie che verranno imputate allo scorso esercizio, lo stesso bilancio 2003 chiuderebbe con un passivo tale da rasentare il fallimento. Per questo la compagnia ha intenzione di chiedere alla Consob di spostare il termine per la presentazione del bilancio che dovrebbe tassativamente avvenire per il 31 marzo, non avendo la società pubblicato i dati dell'ultima trimestrale dell'esercizio 2003, adempimento che le avrebbe consentito di spostare la chiusura di bilancio al 30 giugno. La richiesta alla Consob verrà esaminata dal consiglio di amministrazione della compagnia, convocato il 29 marzo proprio per l'approvazione del bilancio. C'è chi afferma, tuttavia, che quella possa anche essere finalmente la sede per vedere scritte, nero su bianco, le proposte di rimodulazione del piano industriale. Piano che, in ogni caso, poggerà su alcuni requisiti fondamentali: primo tra tutti l'intervento del governo su almeno due capitoli. Quello del lavoro, per poter contare sull'eventuale ricorso ad ammortizzatori sociali. E quello di sistema, che dovrebbe consistere in una riformulazione dei criteri che determinano la ripartizione del traffico tra Linate e Malpensa. Questo provvedimento potrebbe essere adottato come provvedimento d'urgenza dal governo o essere contemplato all'interno di un provvedimento più generale che rideterminerà il numero degli scali nazionali da includere nella riforma del trasporto aereo allo studio del Parlamento. Questo provvedimento dovrebbe far scendere da oltre cento a poco più di una decina il numero degli aeroporti cui indirizzare i contributi statali dell'Enac.

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