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FINE 2003 in frenata per l'economia italiana, con le scorte come unica ancora di salvataggio in grado ...

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Sullo sfondo di un quadro decisamente fosco per la domanda interna (diminuiscono consumi e investimenti), infatti, se non fosse stato per il contributo fornito dalla ricostituzione delle giacenze di magazzino la frenata dell'economia, che nel quarto trimestre ha segnato una crescita zero, avrebbe potuto farsi sentire ancora più violentemente. Sono queste le indicazioni più dettagliate sui conti economici trimestrali italiani fornite dall'Istat che, a parte una revisione al ribasso del Pil del terzo trimestre (dal +0,5 al +0,4%), ha confermato tutte le stime preliminari ricordando che nell'intero 2003 il Pil è cresciuto dello 0,3% (+0,4% se si considera la correzione per giornate lavorative). A questo puntola crescita acquisita per il 2004 è pari allo 0,2%. A parte il valore positivo del contributo delle scorte sulla crescita del Pil nel quarto trimestre (+0,6%), tutte le altre voci che compongono il prodotto hanno apportato un contributo negativo o nullo: -0,4% quello della domanda nazionale al netto delle scorte e -0,2% il contributo della domanda estera netta. L'ultimo trimestre dell'anno è infatti caratterizzato da una lunga serie di segni meno. Deludente la domanda interna che mostra per la prima volta dall'inizio del 2002 una diminuzione complessiva dei consumi finali nazionali, pari allo 0,3%, che è frutto di una calo dello 0,4% dei consumi delle famiglie (il primo da quasi due anni) e di una stazionarietà di quelli pubblici (il dato più basso da oltre quattro anni). Gli investimenti sono scesi per il quarto trimestre consecutivo, questa volta dell'1,2%.

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