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Crescono le piccole imprese

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Rappresentano il 95% del settore. In aumento l'export

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In 10 anni l'occupazione nelle pmi è infatti aumentata da 74 a 79 mila addetti, mentre il totale dei dipendenti del settore è passato da 171 a 138 mila. È la fotografia che emerge dall'ultima ricerca di Federchimica, secondo cui sono proprio le imprese più piccole l'anima dell'industria chimica italiana. Le pmi forniscono un più alto numero di posti di lavoro, hanno una redditività superiore rispetto alle aziende di grandi dimensioni e contribuiscono in misura consistente all'export, garantendo il 50% del totale, con una produzione che rappresenta circa un terzo dell'intera industria. Il settore è infatti dominato, spiega l'organizzazione, da tre attori: le imprese a capitale estero, che determinano il 35% della produzione, le medie e medio-grandi imprese italiane, che coprono il 29%, e infine le imprese piccole e medie-piccole, cui fa capo il restante 36%. Le aziende di dimensioni minori (cioè fino a 249 addetti) generano in Italia il 53% del margine operativo lordo di tutta l'industria chimica, una percentuale che supera nettamente quella europea, pari al 30%. E le pmi si distinguono, secondo Federchimica, anche per la predilezione per la ricerca. A «fare innovazione» è infatti il 32% delle piccole imprese (più del doppio rispetto alla media nazionale) e il 56% di quelle medie. «L'unicità della chimica italiana - ha detto il presidente della Federazione Diana Bracco presentando lo studio - è legata alla diffusione tra centinaia di imprese di un'attività innovativa basata sulla ricerca strutturata».

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