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LA ROLAND BERGER & PARTNERS

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«Il piano industriale è da bocciare»

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«Sembra facile, ma è facile con Gogo». Lo stesso tormentone si potrebbe applicare, ma solo per la prima parte, al problema dell'Alitalia. Che ne ripropone un altro. Privatizzare o no? Qualcuno pensa l'uscita di Francesco Mengozzi cioè e la sua sostituzione con un altro illustre dirigente possa essere la soluzione. Il tutto in nome di un piano industriale da bocciare perché, fra le altre cose, prevede l'esodo di circa 2.700 persone. Mengozzi presenterà le sue dimissioni al Consiglio di amministrazione. E le cronache si sono sbizzarrite sull'argomento, arrivando a fare anche il nome di Mariano Fray, partner dello studio Roland Berger, al quale il governo ha affidato il compito di esaminare tutti i progetti riguardanti il futuro della compagnia di bandiera. «A fare il mio nome è stato certamente qualcuno che risentiva ancora delle libagioni della sera prima» afferma Fray. Il quale non pensa neppure lontanamebnte di abbandonare l'attuale posizione, ma che il problema Alitalia lo conosce bene. «Tutti i piani industriali vanno bene in generale, se coincidono con l'obbiettivo dell'azionista» afferma. «Privatizzare? Si privatizza un'azienda solo dopo averla rimessa a posto; nel caso Alitalia noi abbiamo fatto un riesame attento di tutti i progetti e abbiamo dato una valutazione nel dettaglio. Sono due mesi che lavoriamo su questo tema, dedicando sette persone, e informando costantemente il sottosegretario Letta, che si è impegnato per trovare una soluzione». «Il problema è complesso perché anche se alla fine investe Alitalia, riguarda tutto il sistema del trasporto aereo italiano» conclude Fray. «La questione è urgente, ma non può essere liquidata semplicisticamente» interviene Luca Ungaro, altro partner dello studio, che con Fray ha guidato il team di consulenti. E prosegue: «Occorre coinvolgere tutta la catena del valore da creare, che non dipende solo dal carrier, sul quale però si finisce con lo scaricare i costi, ma da tutta una serie di entità che dovrebbero contribuire a creare valore comune invece che scaricare i costi sulla compagnia di bandiera. Mi riferisco a Enav, Enac, Aeroporti, siano essi locali o Hub, a tutti i servizi a terra, perfino al catering: tutto fa sistema. Nel caso Alitalia esistono inefficienze da parte di entità economiche che scaricano le loro inefficienze sull'ultimo in termini di progressione, della catena. In questo caso Alitalia». F. F.

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