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FRANCOFORTE — La Bce continua a mantenere una posizione di politica monetaria neutrale, ribadendo che ...

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A una settimana esatta dalla conferenza stampa seguita all'ultima riunione del Consiglio direttivo, che ha lasciato i tassi invariati al 2%, il Bollettino mensile pubblicato ieri non contiene messaggi di particolare novità. La moneta unica, tuttavia, negli ultimi giorni ha ripreso ad apprezzarsi, apparentemente incurante dei risultati del G7, e si è portata ieri a quota 1,28 dollari, non lontano dal record storico toccato lo scorso 12 gennaio, anche grazie alle dichiarazioni rese l'altro ieri al Congresso Usa dal presidente della Fed, Alan Greenspan. Dall'Eurotower, ieri, sono giunti messaggi in linea con quelli dei giorni precedenti: i banchieri di Francoforte, da un lato, riaffermano il particolare rilievo attribuito alla stabilità e le preoccupazioni per la volatilità eccessiva dei cambi; dall'altro, ricordano che il rafforzamento dell'euro, incidendo positivamente sui prezzi all'importazione, contiene i rischi inflazionistici. Il costo della vita, nel corso del 2004, dovrebbe scendere quindi sotto la soglia del 2% e attestarsi, poi, su un livello coerente con la definizione di stabilità dei prezzi. L'attuale orientamento di politica monetaria, pertanto, continua a restare «adeguato». Nel complesso, secondo la Bce, lo scenario macroeconomico appare equilibrato («soggetto a rischi bilanciati») e le prospettive sono fondamentalmente positive. «Il contesto esterno all'area dell'euro dovrebbe continuare a evolversi favorevolmente», rileva infatti la Banca centrale, osservando che «ci si attende che la vigorosa crescita del pil nelle economie dei maggiori partner commerciali dell'area sostenga la domanda esterna di beni e servizi prodotti nell'area dell'euro, sebbene l'espansione delle esportazioni possa risultare in qualche modo frenata dalla minore competitività di prezzo».

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