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Il riscatto del lavoro estero Vorrei sapere cosa si deve fare per far valere in Italia i ...

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Mario B. - Lecce Se si tratta di Paesi con i quali l'Italia ha stipulato convenzioni in materia di sicurezza sociale, i contributi possono essere utilizzati per la liquidazione di una pensione che tiene conto sia dei contributi esteri sia di quelli versati in Italia. Diverso è il caso di periodi di lavoro prestato in Paesi con i quali non esiste convenzione. In tal caso è possibile chiedere il riscatto di tali periodi. Il riscatto può essere chiesto dagli interessati che, al momento della presentazione della domanda, risultano cittadini italiani (anche se durante l'attività lavorativa avevano la cittadinanza all'estero) e dai familiari superstiti del lavoratore, che alla data della morte fosse cittadino italiano. Sono riscattabili tutti i periodi di lavoro dipendente svolto all'estero, a condizione che non risultino già coperti da contribuzione in Italia. La domanda si può presentare all'INPS in qualsiasi momento, utilizzando gli appositi moduli, ai quali allegare il certificato di cittadinanza italiana che può essere sostituito da una dichiarazione di responsabilità. Se il lavoratore risiede all'estero può inviare la domanda di riscatto alla Sede INPS presso la quale ha già una posizione assicurativa. Se non ha una posizione assicurativa presso l'INPS, può inoltrare domanda ad una qualunque Sede dell'INPS. Disoccupazione edile Mio padre è un lavoratore edile e tra non molto dovrebbe raggiungere i 35 anni di contributi. Tempo fa gli dissero che anche i periodi di disoccupazione speciale potevano essere utilizzati per la pensione. E' possibile sapere con sicurezza se le cose stanno effettivamente così? Andrea M. - Civitavecchia La contribuzione figurativa derivante dal trattamento speciale di disoccupazione per l'edilizia è considerata utile dall'INPS anche per la pensione di anzianità. La legge finanziaria 2001, infatti, ha inserito tale norma per i periodi di disoccupazione accreditati a partire dal 1° gennaio 2001: per i periodi di accredito figurativo compresi fino a tutto il 2000 restano confermati i criteri precedenti, secondo i quali i contributi figurativi accreditati per i periodi di disoccupazione speciale in favore dei lavoratori dell'edilizia non possono essere utilizzati per il diritto alla pensione di anzianità. Per i lavoratori nelle medesime condizioni, per i quali però sono state applicate le disposizioni in materia di mobilità lunga stabilite dalla legge 233/1991, i periodi di accredito figurativo connessi al trattamento speciale di disoccupazione erano invece già riconosciuti utili per la pensione di anzianità. Lavoratori invalidi È vero che gli invalidi che lavorano possono andare prima in pensione? Ed è possibile sapere di quale legge si tratta e chi può usufruirne? Matteo B. - Rieti Si. La norma in questione è prevista dalla legge finanziaria 2001, ed è applicabile a partire dal 1° gennaio 2002. Si tratta di una maggiorazione del periodo di servizio effettivamente svolto, in ragione di due mesi per ogni anno di servizio, fino ad un massimo di cinque anni. Il beneficio si configura come contribuzione figurativa da utilizzare, in aggiunta all'anzianità contributiva già posseduta, soltanto per il riconoscimento del diritto alla pensione. La maggiorazione può essere richiesta dai lavoratori sordomuti e da quelli invalidi per qualsiasi causa, ai quali sia stata riconosciuta un'invalidità superiore al 74 per cento (invalidi civili, di guerra, per causa di servizio). In passato la legge aveva già previsto una maggiorazione contributiva per i lavoratori ciechi assoluti, pari a quattro mesi per ogni anno di attività effettivamente svolta. È necessario presentare domanda scritta all'Ente previdenziale competente. L'assegno per il nucleo familiare Sono un lavoratore dipendente e mia moglie lavora come collaboratrice nel negozio di suo padre: abbiamo da poco un figlio e volevo sapere quali sono i redditi calcolati per avere diritto

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