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"LA REPUBBLICA incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina coordina e controlla l'esercizio del credito".

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Le vicende di cronaca di questi ultimi mesi sembrano tuttavia incrinare questo diritto primario dei cittadini. "La tutela del risparmio - commenta Giovanni Pirovano, direttore generale di Banca Mediolanum - non va intesa come un mantello che copre e protegge il risparmiatore, indipendentemente dallo strumento scelto. Soltanto i depositi bancari e postali possono dare la garanzia di un rimborso (sino a un certo ammontare), anche nel caso in cui la banca dovesse fallire. Dunque l'acquisto di azioni e obbligazioni, anche se emesse da stati sovrani, può comunque lasciare gli acquirenti/investitori esposti al rischio, per quanto riguarda il capitale e gli interessi. Non si può escludere a priori la possibilità che l'emittente - governo o società privata che sia - possa risultare nel tempo insolvente". - A volte, però, i risparmiatori sembrano dimenticarsi di questo dato di fatto… «Questo perché negli ultimi anni sono stati per così dire narcotizzati dai titoli di stato italiani così prodighi in termini di interessi; naturalmente con la contropartita di un debito pubblico salito in maniera incontrollabile, debito che ora tutti noi ci troviamo sulle spalle. I recenti fatti di cronaca hanno causato in molti un brusco risveglio: prima le obbligazioni argentine, poi i casi Cirio e Giacomelli, ora la Parmalat, hanno riacceso i riflettori sull'elemento rischio». - Esiste un antidoto? «Il risparmiatore non può certo conoscere la contabilità e i bilanci di tutti i soggetti emittenti; non può monitorare in tempo reale l'evoluzione del rischio degli investimenti che ha compiuto in un determinato momento. Il primo consiglio, quindi è quello di diffidare delle "dritte speculative" suggerite magari da qualche amico di banca o consulente finanziario improvvisato. È duro da ammettere, ma tra le centinaia di migliaia di risparmiatori duramente colpiti dai recenti crack, non mancano coloro che per cupidigia o per eccessiva leggerezza se la sono andata un po' a cercare. Il secondo suggerimento, a questo punto, è quello di non farsi prendere dal panico, di guardare con franchezza al futuro puntando su una corretta strategia di investimento e su una banca affidabile». - Come Banca Mediolanum? «L'obiettivo primario di questa istituzione è sempre stato la salvaguardia del risparmio dei propri clienti. Nei 22 anni di storia che può vantare Banca Mediolanum, proprio per la scelta di focalizzare la sua attenzione sulla sicurezza, ha sempre proposto l'investimento non sui singoli titoli ma sui prodotti del risparmio gestito (l'arte per eccellenza per ammortizzare i rischi), diversificando gli investimenti secondo il modello delle 5D. Soprattutto ha consigliato di effettuare investimenti costanti nel tempo, attraverso i piani di accumulo, seguendo la guida del proprio consulente globale. Il risparmiatore, prima ancora del rendimento, cerca la sicurezza; il risparmiatore è avverso ai rischi finanziari. La strategia delle 5D interpreta questa esigenza e consente di non cadere vittima delle illusioni finanziarie nei momenti di boom del mercato globale o di singole società». - Quanto è importante, in questo contesto, la figura del Consulente Globale? «I Consulenti Globali sono professionisti del risparmio che, grazie alla formazione permanente d'eccellenza di cui beneficiano, possono realmente tutelare i risparmi dei loro clienti, educandoli alla prudenza, sconsigliandoli dalle scelte avventate e promuovendo il valore assoluto della conservazione del proprio patrimonio». - Ma non dovrebbe bastare il sistema di controlli istituzionali per tutelare a sufficienza il risparmiatore? «L'attività legislativa e di controllo istituzionale ha dimostrato di non essere sufficiente. Quindi il risparmiatore deve trovare "altrove" le sue garanzie: nella professionalità di un Consulente Globale e nella solidità di una banca come Mediolanum». - Quali consigli si possono dare a chi, fino a oggi, ha sbagliato l'approccio ai mercati e si trova, magari, nella schi

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