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BRUXELLES — Su impulso del commissario europeo alla concorrenza, Mario Monti, l'Ue si è data nuove regole ...

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Ieri, infatti, il Consiglio dei ministri Ecofin ha approvato in via definitiva la nuova normativa sul controllo delle concentrazioni che entrerà in vigore a maggio, insieme all'allargamento dell'Unione europea ad Est. La decisione era scontata e la riforma-Monti nota da tempo, ma il capo dell'Antitrust Ue ha colto l'occasione per sostenere che le nuove norme daranno all'Ue «una normativa moderna, più flessibile ed efficiente che, a partire dal 1° maggio di quest'anno, tutelerà gli interessi di 450 milioni di consumatori». L'adozione formale di ieri fa seguito all'accordo politico raggiunto all'unanimità dal Consiglio Concorrenza il 27 novembre scorso. Il Regolamento sulle concentrazioni era stato adottato per la prima volta nel 1989 ed era entrato in vigore il 21 dicembre 1990, introducendo il concetto del cosiddetto «one-stop shop», in base al quale le società che superavano determinate soglie di fatturato, a livello sia mondiale che europeo, dovevano chiedere un'autorizzazione in caso di concentrazioni e di acquisizioni. Ora, segnala una nota di Bruxelles, il nuovo regolamento introduce invece «una certa flessibilità» nei tempi dell'indagine, conservando però «l'apprezzata prevedibilità e rafforzando il concetto di «one-stop shop». La riforma, inoltre, chiarisce che la Commissione ha il potere di svolgere indagini su tutti i possibili «scenari pericolosi» provocati da una fusione oppure dal predominio di una sola società o anche dagli effetti derivanti da una situazione di oligopolio che potrebbe ledere gli interessi dei consumatori europei. Il nuovo testo giuridico fa parte di un pacchetto di riforme avviate nel dicembre 2001 per migliorare quello che risultava essere un regime di controllo delle concentrazioni già di alta qualità. Il pacchetto comprende direttive per la valutazione di fusioni fra società concorrenti (le cosiddette «direttive orizzontali») basate sull'esperienza acquisita negli ultimi 13 anni e sulle sentenze della Corte.

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