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Piazza Affari, ancora nervosismo da bond

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Tiscali, nonostante la smentita di problemi di bilancio, continua a perdere (-1,8%). Mibtel +0,91%

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Piazza Affari ha chiuso la seduta in rialzo, risultando la migliore borsa europea, con gli indici che ritoccano i massimi e tornano su valori che non vedeva da giugno 2002, sulla scia dell'exploit di Capitalia (+12,33%) e di Fiat (+2,67%): il Mibtel è a 20.797 punti (+0,91%), il Mib30 a 27.977 (+0,93%) e brilla anche il Numtel (+0,75% a quota 1.615), grazie al rimbalzo di Finmatica. Il cda di Finmatica ha preso atto della decisione di Finmatica Luxembourg di ritirare l'emissione del bond da 55 milioni di euro e ha revocato una propria delibera del 6 gennaio che autorizzava la prestazione di una garanzia della spa allo stesso prestito convertibile. Questo ha fatto tornare il sereno sul titolo che ha chiuso, dopo diverse sospensioni al rialzo, con un balzo del 15,74% a 7,889 euro, recuperando metà delle perdite accumulate nelle ultime sedute per i timori sui conti. La società guidata da Pierluigi Crudele per ritrovare il feeling con il mercato è costretta ad accantonare ben 10 giorni dopo l'annuncio, l'ipotesi del prestito peraltro già interamente sottoscritto presso investitori istituzionali. «È un segnale che fa chiarezza - afferma un analista - al quale ora dovranno fare seguito ulteriori dettagli, come annunciato dalla stessa società, nel piano industriale 2004-2006». Che, come reso noto nel week-end dalla società, sarà incentrato su riduzione del debito e sulla crescita sia interna sia esterna, attraverso scambi azionari senza risorse finanziarie di cassa. Per Tiscali, invece, la smentita di venerdì sull'esistenza di problemi di bilancio e dell'esposizione verso il mercato obbligazionario, e l'annuncio di una denuncia per aggiotaggio non evitano alla società sarda una ulteriore flessione dell'1,8%, dopo il tracollo di venerdì (-7,12%). Il titolo, tuttavia, viaggia sulle montagne russe oscillando tra un massimo di 5,67 euro (+4,25%) e un minimo di 5,15 euro (-5,15%), tra scambi vertiginosi pari a 47 milioni di pezzi (12,7% del capitale). «È certamente l'effetto Parmalat», commenta un trader per il quale la «irrazionale psicosi da default» è all'origine anche delle perdite segnate sul Nuovo Mercato per titoli come Cardnet (-3,46%), Tc Sistema (-3,62%) e Ntv (-4,13%). Del resto, improvvisi picchi di vendite hanno colpito nei giorni scorsi diverse aziende quotate come Benetton, Impregilo e Merloni a seguito di improvvisi allarmi, poi rientrati, sui conti o sull'indebitamento verso il mercato obbligazionario.

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