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I MERCATI hanno preso atto anche ieri, dopo le dichiarazioni del ministro delle finanze belga Didier ...

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Con l'allungo della moneta unica, che ha peraltro ripiegato nel pomeriggio, estende il fresco guadagno del 5% sul biglietto verde registrato nel mese di dicembre, a conclusione di un anno turbo che l'ha vista totalizzare un progresso del 20%. Il dollaro, sempre più snobbato dagli investitori che guardano con timore all'enorme deficit delle partite correnti che affligge gli Usa e prediligono gli asset europei anche in ragione dei maggiori rendimenti garantiti dai tassi ufficiali superiori del doppio a quelli Usa, si avvia a valere ormai 1.500 delle vecchie lire, attestandosi attualmente poco sopra soglia 1.511. «Possiamo avere un euro forte parallelamente a una forte economia», ha detto ieri Reynders. Questa indifferenza verso l'euro forte da parte delle autorità economiche di Eurolandia che, secondo gli esperti troverà ancora espressione almeno finchè la moneta unica non sfonderà quota 1,30-1,35, dà dunque spinta all'euro insieme alla volontà della Fed di mantenere basso il dollaro.

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