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Riforma previdenziale, trattativa in un vicolo cieco

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Il 7 nuovo round dal ministro Maroni. Ma Angeletti (Uil) è scettico: non credo si arrivi alla firma

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«Non credo che ci siano molte probabilità che si firma un accordo - ha detto il sindacalista - penso, però, che si debbano trovare punti d'intesa ma ritengo che non ce la faremo su tutto». Intanto per mercoledì, 7 dicembre, è fissato il nuovo round al ministero del Welfare, dopo l'ultimo incontro del 29 dicembre dove la discussione si è concentrata sulla previdenza integrativa. La prossima settimana, dunque, il confronto entrerà nel vivo delle questioni più spinose. Tra le quali ci sono la decontribuzione per i neo assunti da sempre fortemente avversata da Cgil, Cisl e Uil e i conti della spesa previdenziale. Tra gli argomenti che dovrebbero essere affrontati per ultimo, invece, quello sulle pensioni d'anzianità considerando la netta contrarietà dei sindacati all'emendamento del governo che prevede l'aumento a 40 anni della contribuzioni minima a partire dal 2008. Dopo mercoledì, la discussione proseguirà l'8 e il 9 gennaio. Quindi, a Palazzo Chigi sarà fatto un bilancio del confronto avviato. Solo a quel punto, secondo i sindacati, si potrà valutare se esistono le condizioni per avviare una trattativa vera e propria. Finora, infatti, come hanno tenuto a sottolineare sia il governo che le confederazione, ci si sta limitando ad una registrazione delle diverse posizioni in campo. Dunque, uno scambio di opinioni e un confronto sulle reciproche posizioni. Dopo la prossima settimana, poi, dovrebbe riprendere anche l'esame della commissione Lavoro di Palazzo Madama sulla delega previdenziale. Che, naturalmente, dovrà tener conto dei risultati del confronto tra governo e i sindacati. L'approvazione del provvedimento, comunque, - ha più volte ribadito il ministro del Welfare, Roberto Maroni - resta confermata per fine gennaio.

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