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Prodi ci ripensa, il Patto sarà più flessibile

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Tremonti: le regole non coincidono con le sanzioni. Per Francia e Germania impossibile ridurre il deficit

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Davanti al Parlamento europeo Prodi ha ancora una volta biasimato la parziale clemenza che, al di fuori della procedura del Patto, è stata concessa dal Consiglio Ecofin a Francia e Germania. Di quella decisione, presa dall'Ecofin sotto la presidenza di Tremonti, il capo della Commissione di Bruxelles ha contestato «sostanza e procedura». Più tardi, nella stessa aula, Tremonti ha replicato a Prodi, confutandone una ad una le argomentazioni economiche e giuridiche e difendendo la legittimità del contestato provvedimento. «Nella sostanza - ha sostenuto Prodi - il Consiglio Ecofin ha accettato gli impegni di Francia e Germania per un rientro dei loro deficit sotto il 3% del Pil nel 2005 (e non quelli, di ugual obiettivo, ma più urgenti, proposti dalla Commissione, ndr)». «Nella procedura - ha aggiunto lo stesso Prodi - il Consiglio ha deciso di seguire una strada assolutamente intergovernativa, anziché quelle previste dalle procedure istituzionali». «La vicenda - ha quindi affermato Prodi - riveste una gravità che non può passare sotto silenzio». «Noi - ha ammonito il presidente della Commissione - applicheremo le regole e il Patto». Tremonti ha però negato che la decisione dell'Ecofin abbia violato il Patto di stabilità. «La crescita nel 2003 - ha ricordato il ministro dell'Economia - è stata inferiore al previsto di circa un punto percentuale. Era perciò impossibile per Francia e Germania ridurre il disavanzo sotto il 3% nel 2004 come richiesto». «Nella seconda metà del 2003 - ha proseguito Tremonti - la Commissione ha riconosciuto questa situazione e ha proposto nuove raccomandazioni, rinviando al 2005 la discesa dei disavanzi sotto il 3%». A giudizio del ministro dell'Economia, «Francia e Germania si sono attivate per recepire la sostanza di queste raccomandazioni, pur chiedendone, per ragioni politiche, una riformulazione». «I servizi legali del Consiglio, interpellati - ha rivelato Tremonti - hanno asseverato che la Commissione avrebbe potuto percorrere questa seconda via». «La Commissione lo ha escluso» si è lamentato il ministro italiano, spiegando che, «per superare l'impasse, l'Ecofin, ha quindi trasferito la sostanza delle raccomandazioni in conclusioni del Consiglio». «Ciò - ha affermato Tremonti - è perfettamente compatibile con le regole vigenti». Pur avvertendo che la Commissione esigerà ancora il rispetto del Patto di stabilità, Prodi ha riconosciuto l'insufficienza di quest'ultimo per una coniugazione della disciplina macrofinanziaria con la crescita economica. Il presidente della Commissione e il commissario all'Economia Solbes hanno, perciò, confermato che l'esecutivo comunitario formulerà presto una proposta per migliorare «il governo dell'economia dell'Ue».

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