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LA VOLATA DELLA MONETA UNICA

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Per supereuro nuovi record su dollaro e yen

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La valuta unica ha toccato ieri il nuovo record storico sul biglietto verde a 1,2129, per poi terminare in serata gli scambi in Europa sul filo di 1,21 dollari. Secondo gli analisti, l'euro può continuare a sfruttare l'ormai cronica debolezza del dollaro depresso dalle incertezze geopolitiche e dai timori dell'aggravarsi del deficit delle partite correnti. La divisa unica ha concluso la giornata attorno a 1,2103 dollari, mentre martedì sera si era attestata a 1,2079. Ma supereuro ha picchiato duro anche sullo yen, chiudendo il cambio a quota 130,98: martedì sera la divisa europea aveva chiuso nei confronti di quella giapponese a 131,38. La corsa dell'euro, dunque, appare inarrestabile. Dopo aver sfondato nella notte tra martedì e mercoledì in Asia la soglia di 1,21, la moneta europea ha toccato il nuovo record storico a 1,2129. Ma - ha osservato un analista di Cibc -«non è tanto l'euro che si apprezza, quanto il dollaro che cade». Secondo le opinioni degli esperti, dietro la debolezza del dollaro non vi sono ragioni legate all'andamento dell'economia americana. I dati diffusi ieri, relativi alla produttività, al costo del lavoro e all'indice Ism sui servizi, hanno solo di poco modificato il corso dei cambi. A pesare sono piuttosto le incertezze sul deficit delle partite correnti e di bilancio che, pur di fronte alla ripresa, potrebbe aggravarsi nel 2004, ma anche le minacce terroristiche che non sono mai positive per il dollaro. A questo va aggiunto che molti sono preoccupati dalla politica commerciale (acciaio e tessili) che sta mettendo in atto Washington e poi c'è il discorso dei tassi di interesse. «I tassi della Federal Reserve - ha spiegato un analista di Barclays Capital - sono troppo bassi e questo non incita ad investire in dollari». Un fattore che spiega anche le performance di altre valute: la sterlina ha aggiornato i nuovi massimi dall'ottobre 1998 chiudendo a 1,737. Ieri è stata una seduta di rialzi anche per le Borse europee, che hanno toccato i nuovi massimi del 2003. In evidenza il comparto auto, dopo i positivi dati sulle immatricolazioni arrivati dagli Usa.

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