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Borsa, Rcs superstar in attesa del piano

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Il gruppo corre (+4,78%). Tutto il settore editoriale vola in attesa della legge Gasparri

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Meno 23mila posti ad agosto (il paragone è con l'anno precedente), meno 22mila posti a settembre. Non si stupisce il ministro Marzano: "E' una tendenza che dura da anni". Si perdono 24.000 posti nell'industria, parzialmente compensati da un aumento di 2.000 occupati nei servizi (+0,2%). L'occupazione, in generale, si sa, aumenta. Il numero di occupati nel luglio 2003, sempre secondo l'Istat, è risultato pari a 22.215.000 unità. Il ritmo di crescita dell'occupazione su base annua è stato pari all'1,0 per cento (+231.000 unità). Meno industria, più servizi, meno agricoltura, più costruzioni. Sono le piccole e piccolissime imprese a fare da traino e sono soprattutto i cosiddetti "nuovi lavori" a chiedere madopera. Stavolta su base congiunturale si è registrato un calo dello 0,1% (-0,2% ad agosto) al lordo della cassa integrazione, mentre al netto l'occupazione è rimasta invariata (-0,1% ad agosto). L'Istat va nello specifico: su base tendenziale l'occupazione delle grandi imprese industriali è diminuita del 3% al lordo della Cig e del 3,3% al netto della Cig. Rispetto ad agosto il calo al lordo della cassa integrazione è stato dello 0,1%, mentre al netto dei cassintegrati si è registrato un aumento dell'occupazione dello 0,3%, il dato migliore dal luglio 2002. Nei servizi si è registrato a settembre un aumento dello 0,2% dell'occupazione su base tendenziale a lordo della Cig, e un aumento dello 0,1 % al netto della cassa.

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