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Sviluppo Italia cede Turismo spa Il 49% venduto nei prossimi mesi

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Sviluppo Italia scenderà al 20-30% entro un anno e mezzo attraverso un ulteriore cessione che «probabilmente passerà attraverso il collocamento in Borsa». È quanto ha annunciato l'amministratore delegato di Sviluppo Italia Turismo, Sergio Iasi. Intanto Sviluppo Italia scende in campo per rilanciare il turismo attraverso un progetto che punta a «potenziare l'attrattività delle aree e a destagionalizzare i flussi». Con l'obiettivo di fare recuperare al paese che dal turismo ha un contributo di 8 punti percentuali di Pil e due milioni di occupati, il terreno perso: l'Italia è infatti «passata dal primo al terzo posto in Europa per flussi turistici», è stato spiegato dai responsabili della società. Si parte dalla realizzazione di «cinque poli in Puglia, Sicilia e Calabria», con un investimento complessivo di 770 milioni di euro, che consentirà «la creazione di 7.700 camere, 9 campi da golf, un impatto occupazionale di 11.700 addetti (diretti e indotto) e l'attivazione di flussi turistici attesi in 2,37 milioni di unità l'anno». Il modello - è stato spiegato dall'amministratore delegato di Sviluppo Italia, Massimo Caputi - è quello della «valorizzazione, in una logica di integrazione di sistema, di beni pubblici a destinazione turistica o suscettibili di destinazione turistica, disponibili e destinabili alla realizzazione di realtà turistico-ricettive». In una logica di «messa a sistema delle risorse esistenti, gli interventi previsti dal programma saranno cioè realizzati in aree appartenenti ad enti pubblici (Regioni o demanio) o a Sviluppo Italia».

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