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LA FINE dell'anno con busta paga più pesante per i pensionati annunciata ieri dal ministro dell'Economia, ...

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Da un lato, infatti, sarà frutto dell'effetto di un riallineamento del prelievo fiscale alle previsioni della riforma tributaria. Al bonus contribuirà, però, anche l'erogazione dell'importo aggiuntivo di 154,94 euro per le pensioni più basse, previsto dalla Finanziaria 2001. L'allineamento della riforma fiscale — Nel 2003 il macchinoso avvio della riforma fiscale che, secondo le indicazioni dello stesso Tremonti, sta alla base del conguaglio straordinario, avrebbe colpito in primo luogo i pensionati. Per 11 mesi, infatti, i pensionati non avrebbero potuto fruire in pieno dei benefici legati all'applicazione della no tax area e delle nuove aliquote. Lo stesso Inps, che gestisce la maggioranza delle posizioni previdenziali, aveva lamentato difficoltà applicative nel messaggio n. 18 del 21 gennaio 2003. Difficoltà che, era stato detto già allora dall'istituto, avrebbe portato a un prelievo nettamente minore sulla tredicesima mensilità per un numero ridotto di soggetti. Ma a questo problema si sono aggiunte altre difficoltà a ben più largo raggio che ora dovrebbero obbligare a una restituzione destinata a riguardare la generalità dei pensionati. E che sarà maggiore quanto minore è l'ammontare dell'assegno che viene percepito dal pensionato. Gli effetti dell'importo aggiuntivo — Con una circolare di inizio novembre l'Inps ha, poi, illustrato le modalità di versamento dell'importo aggiuntivo di 154,94 euro, previsto per le pensioni più basse dalla finanziaria 2001. L'importo sarà corrisposto con la rata del mese di dicembre e spetterà ai pensionati titolari di assegni il cui importo complessivo annuo non superi il trattamento minimo. Sullo sfondo resta una possibilità ulteriore: che si arrivi ad alzare la «deduzione base» della no tax area per i pensionati (ferma a settemila euro) portandola a 7.500 euro, come per il lavoro dipendente. Un intervento che, però, richiederebbe un emendamento alla finanziaria o un decreto legge. Botte e risposta fra Pezzotta e Epifani — A margine dell'assemblea dei delegati della Cisl il segretario generale, Savino Pezzotta, ha detto che l'aumento della tredicesima per i pensionati annunciato da Tremonti non è un regalo, ma semplicemente un incremento previsto a fronte di un carico fiscale più pesante durante tutto l'anno. La parola è passata quindi al segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, per il quale Cgil, Cisl e Uil devono lavorare insieme per costruire «un sindacato più unito e per rendere non reversibile» il percorso unitario che si sta portando avanti a partire dalla contrapposizione alla riforma del sistema previdenziale. «Dobbiamo avere realismo e prudenza - ha detto Epifani -. Penso e confido che possiamo rendere meno fragile il percorso unitario. A noi spetta il compiuto di provare giorno dopo giorno a metterci dietro le spalle quello che ci divide. Non con atti di volontà, ma con scelte concrete, in modo da rendere non reversibile il percorso unitario». Subito dopo Pezzotta ha messo al bando le false illusioni, dicendo di apprezzare l'appello del segretario della Cgil su una maggiore unità sindacale, ma ricordando che, seppure si può lavorare sulle convergenze, «ci sono ancora divergenze profonde e dure».

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