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Torna ad un risultato positivo di 25 milioni

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Piazza Affari non ha però reagito ai dati positivi e il titolo chiude a 2,388 euro con una flessione dell'1,56%. I dati approvati dal consiglio di amministrazione confermano gli obiettivi indicati all'assemblea degli azionisti che in aprile ha dato il via libera al riassetto della finanziaria. In particolare, la previsione di utile per la capogruppo rende realistico l'auspicio di tornare al dividendo il prossimo anno, espresso ai soci dal presidente, Gianluigi Gabetti. Intanto, migliora anche la posizione finanziaria netta: al 30 settembre 2003 risulta negativa per 464,5 milioni, mentre era negativa di 484,4 milioni al 31 dicembre 2002. Una riduzione contenuta, ma anche in questo caso un passo avanti verso l'obiettivo di chiudere il 2003 con una decisa riduzione dell'indebitamento. Nei primi nove mesi il risultato netto consolidato è ancora negativo di 20 milioni (era positivo di 6 milioni), a causa della riduzione delle quote di competenza Ifil nei risultati delle partecipate, compensate solo in parte dalla plusvalenza generata dalla vendita del 25% di Sifalberghi al gruppo Accor. Il patrimonio netto del gruppo al 30 settembre ammonta a 4.111,9 milioni, in crescita rispetto ai 2.708,1 milioni di fine 2002, soprattutto a seguito dell'aumento di capitale a pagamento effettuato in luglio e del precedente aumento di capitale riservato a Ifi (a fronte del conferimento da parte di quest'ultima delle partecipazioni in Fiat, Sanpaolo Imi, Juventus e Soiem). Per l'esercizio 2003 il risultato consolidato del gruppo sarà ancora influenzato «dall'incertezza della congiuntura economica in cui hanno dovuto operare le principali partecipate per almeno buona parte dell'anno e dei risultati del gruppo Fiat, per il quale il 2003, come previsto, rappresenta un anno di transizione difficile e impegnativo».

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